C’è una nuova tappa in procura per la vicenda dei rimborsi spese dei consiglieri di Stato. Quattro dei cinque membri del Governo hanno querelato Matteo Pronzini, come riferisce il Corriere del Ticino. Il presidente Claudio Zali, Paolo Beltraminelli, Norman Gobbi e Christian Vitta, lo scorso 30 agosto, hanno scritto al Ministero pubblico presentando una denuncia penale per denuncia mendace e calunnia nei confronti del granconsigliere del Movimento per il socialismo.
Pochi giorni prima il deputato aveva chiesto al procuratore generale, Andrea Pagani, di riaprire l’incarto chiuso dal predecessore John Noseda con due decreti d’abbandono.
L'Mps, in un comunicato stampa, ha commentato che "anche il più sprovveduto dei giuristi potrebbe dirci che la 'querela' presentata da quattro consiglieri di Stato è, dal punto di vista giuridico, penosa".
Le reazioni
L'unico consigliere di Stato a non sottoscrivere la denuncia nei confronti di Pronzini è stato il direttore del DECS Manuele Bertoli, perché? Contattato dalla RSI il consigliere di stato ci ha detto di non volersi prestare a un meccanismo per cui una questione prettamente politico-amministrativa si trasforma in vertenza giudiziaria.
Fabio Bacchetta Cattori, presidente della Sottocommissione finanze della Commissione della gestione ritiene invece che questa denuncia non delegittimi il lavoro del gremio da lui diretto: “noi siamo l’autorità di alta vigilanza sull’attività del Governo e dell’amministrazione cantonale quindi andiamo avanti con l’esame della documentazione e nel corso del mese di ottobre presenteremo il nostro rapporto”. (L’intervista integrale nel file audio allegato)
CSI del 12.09.18; il servizio di Francesca Calcagno
RSI Info 12.09.2018, 19:46
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Rimborsi, Pronzini denunciato
Il Quotidiano 12.09.2018, 21:00