A Roveredo arriva il primo centro collettivo per profughi ucraini del Grigioni italiano realizzato per 40 persone, fra cui 13 bambini per i quali è previsto un piano d'integrazione che passa dall'italiano allo sport.
Nella casa di cura Immacolata hanno preso infatti il via le classi di sesta elementare, di prima secondaria e d'avviamento pratico destinate proprio a questi giovani alunni provenienti da Kiev.
Il progetto prevede un'integrazione in tre fasi. Inizialmente i ragazzi sono chiamati a frequentare la scuola al mattino, in un secondo momento saranno invitati a sedere per qualche ora nel pomeriggio fra i banchi dei loro coetanei grigionesi, mentre, come ultima tappa, si prevede per loro l'inserimento completo nel percorso scolastico comune. "Lo scopo è quello di integrarli il più presto possibile in una classe normale" spiega infatti Romano Losa, docente.
In tal senso per gli insegnati il bilancio è positivo. L'italiano non si apprende però solo nelle aule scolastiche. A Roveredo i ragazzi ospitati avranno infatti la possibilità di giocare ad hockey, dove potranno anche incontrare nuovi amici.