Via libera ad una seconda canna, ma con capacità del tunnel che rimarranno invariate. È quindi questa la posizione del Consiglio federale, che intende in questi termini assicurare i collegamenti fra il Ticino e il resto della Svizzera, durante lo svolgimento dei lavori - in programma fra una decina d'anni - per risanare la galleria del San Gottardo. I costi dell'operazione dovrebbero aggirarsi intorno a 2,8 miliardi di franchi.
Il Governo esclude così aumenti delle capacità di trasporto della galleria autostradale. A essere autorizzata sarà in ogni caso solo l'apertura al traffico di una sola corsia per senso di marcia. In questo senso nessuna deroga sarà possibile. Anche l'utilizzo temporaneo di più corsie - ad esempio nei periodi vacanzieri - rimarrà vietato, a tutela dell'articolo costituzionale sulla protezione delle Alpi.
Il collegio governativo intende poi iscrivere direttamente nella legge il sistema di dosaggio dei mezzi pesanti nel tunnel, introdotto dopo il grave incidente del 2001. Si tratta del cosiddetto "contagocce", che consente di aumentare la sicurezza in galleria, limitando il numero dei camion in transito e mantenendo una distanza minima fra questi veicoli. Per il Consiglio federale, una base legislativa per il "contagocce" fornirà le basi affinché tale strumento possa essere impiegato anche in avvenire.
Spetterà ora alle Camere prendere in esame l'orientamento del Governo, che da parte sua ha anche escluso l'introduzione di pedaggi per il transito nel tunnel. Ma si profila in ogni caso una reazione combattiva, da parte degli ambienti contrari al raddoppio della galleria. Già lo scorso aprile, l'Iniziativa delle Alpi aveva raccolto più di 68'000 firme contro tale opzione. Ora dovrà pronunciarsi il Parlamento. Ma se la posizione del Governo verrà condivisa, il lancio di un referendum sarà scontato.
Governo ticinese soddisfatto
"Soddisfazione". Così il Consiglio di Stato ticinese accoglie il messaggio del Consiglio federale sul raddoppio del San Gottardo. Per il Governo, "La costruzione di una galleria di risanamento costituisce l’unica soluzione in grado di evitare la chiusura pluriennale del collegamento viario e il conseguente isolamento del Ticino dal resto della Svizzera".
Red.MM/ARi
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La corrispondenza da Berna di Roberto Chiesa
RSI Info 13.09.2013, 13:55
RG 18.30 - Da Berna Mattia Serena
RSI Info 13.09.2013, 22:23
Le reazioni
L'associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG) appoggia il progetto e lo definisce "la soluzione migliore, che serve alla sicurezza stradale". Il rischio mortale di scontri frontali può essere "efficacemente ridotto e il Ticino rimane in qualsiasi momento accessibile", spiega l'ASTAG.
L'Iniziativa delle Alpi, da sempre contraria ad un raddoppio del traforo, spera invece che il Parlamento bocci la proposta e spiega che i costi indicati dal Consiglio federale sono sbagliati, e che per il risanamento del traforo un secondo tubo costerebbe tre miliardi in più di una soluzione temporanea con trasporto su ferrovia.
Da parte sua l’Associazione traffico e ambiente (ATA) preannuncia, se del caso, il lancio di un referendum. Per l’ATA la posizione del Governo consente agli ambienti politici di sabotare la politica di trasferimento strada/ferrovia. La costruzione di una seconda canna viene inoltre definita “altamente antieconomica”.