Santa Chiara, futuro resta incerto

I dipendenti della Santa Chiara hanno finalmente ricevuto gli stipendi che erano rimasti bloccati a causa della vertenza legale in corso tra gli azionisti della clinica locarnese. Ciononostante, l'ingarbugliata vicenda legale tra gli azionisti di minoranza - il gruppo Genolier Swiss Medical Network - e quelli di maggioranza - la clinica luganese Moncucco - non concede molta serenità ai dipendenti.

Lunedì pomeriggio nel giardino della struttura si è tenuta un'assemblea del personale, alla presenza di una cinquantina di impiegati e dei due sindacati OCST e VPOD. Un'occasione per provare a fare maggiore chiarezza in attesa della decisione del Pretore di Locarno, chiamato a esprimersi dal gruppo Genolier Swiss Medical Network, insoddisfatto della nomina degli amministratori che rappresentano gli azionisti di maggioranza.

Il personale si trova suo malgrado tra due fuochi, con innanzitutto l'incognita relativa al mantenimento dei posti di lavoro, ma anche gli eventuali cambiamenti nel Contratto collettivo di lavoro. Poi ovviamente la vertenza legale in atto, con la decisione giudiziaria che potrebbe forse arrivare già entro la fine della settimana.

Nel frattempo, la Moncucco si ritrova con le mani legate a causa della misura super cautelare applicata in attesa degli accertamenti. A portare avanti la clinica è così l’azionista di minoranza, che detiene il 6% delle quote. Una situazione che Augusto Pedrazzini, portavoce dei medici che hanno venduto le loro quote a Moncucco, non ha esitato a deplorare ai microfoni delle Cronache della Svizzera italiana.