La procura l’accusa d’aver sfruttato senza pietà la giovane prostituta rumena che abitava con lei, a Lugano. La donna, una sua connazionale sulla trentina, è stata arrestata nei giorni scorsi per tratta di esseri umani, usura, promovimento della prostituzione e violazione della legge federale sugli stranieri.
A denunciarla è stata la ragazza stessa, con cui aveva condiviso un appartamento in Via Simen e, successivamente, in Via Bozzoreda. Gli inquirenti sono ora alla ricerca del compagno della trentenne, pure rumeno, contro il quale hanno emesso un mandato di cattura internazionale. Sarebbe stato proprio lui a reclutare la vittima, proponendole appunto di venire in Ticino.
Le indagini, coordinate dal procuratore pubblico Nicola Respini, hanno portato anche al fermo di due noti affittacamere luganesi, poi rilasciati dopo l’interrogatorio. I reati ipotizzati (per questa vicenda e, più in generale, la loro attività) sono l’usura e la violazione della legge sugli stranieri. Nei contratti di subaffitto avrebbero indicato cioè importi ben inferiori alle somme realmente incassate. Entrambi, come la cittadina rumena finita in carcere, contestano però ogni addebito.
Francesco Lepori
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