Sfratti del quartiere Vergiò, soluzione cooperativa?

C’è forse un’alternativa per gli inquilini sfrattati di via Vergiò, a Breganzona, il quartiere che dopo essere passato in blocco nelle mani di una società, ora è parzialmente in vendita per farne delle proprietà per piani. Il passaggio di proprietà di alcune palazzine, infatti, ha coinciso con la decisione di mettere in vendita gli appartamenti (sono circa 200 le persone in affitto coinvolte). La situazione è stata affrontata domenica, in un incontro promosso dal gruppo Pro Vergiò, proprio per dare sostegno agli inquilini che hanno ricevuto una disdetta e per dare informazioni sulla possibilità di trasformare una delle palazzine in vendita in un progetto abitativo condiviso - costituendo cioè una cooperativa di abitazione.

All’incontro hanno partecipato una settantina di inquilini delle 11 palazzine. È stata l’occasione per parlare, ancora una volta, delle paure e delle preoccupazioni che li accompagnano in questo periodo. Dai racconti fatti in sala e riportati da SEIDISERA è, ad esempio, emerso che ad alcuni inquilini sono stati proposti degli aumenti di affitto, apparentemente non giustificati per gli stabili non in vendita, mentre per quanto riguarda gli stabili in vendita è stato proposto agli attuali inquilini (quelli che non sono interessati all’acquisto), un accordo di uscita entro sei mesi. Proposte che sono una ricerca di accordo tra le parti che Adriano Venuti, dell’Associazione svizzera degli inquilini, ha invitato a non firmare fino a quando le persone non abbiano trovato una nuova soluzione abitativa alternativa, ricordando loro i diritti degli inquilini e il diritto di opporsi ad aumenti e a disdette dei contratti di locazione non giustificati.

L’incontro è stata l’occasione anche per presentare l’idea di una cooperativa d’abitazione. Una proposta presentata in sala da Monique Bosco-von Allmen di Cooperative d’Abitazione, sezione della Svizzera italiana. Le cooperative sono una via di mezzo tra l’essere inquilini e proprietari. I soci devono mettere un capitale iniziale e pagare una quota sociale e hanno la possibilità di partecipare alle decisioni della società nella gestione dell’immobile. Una soluzione interessante dal punto di vista finanziario, perché per poter partecipare alla società bisogna mettere il 10% del capitale proprio ovvero solo la metà di quanto richiede l’acquisto di una proprietà privata.

La società Monopoly District, che ha acquistato gli stabili di via Vergiò, assente domenica all’incontro, si è mostrata aperta all’idea di vendere uno degli stabili per creare una cooperativa di abitazione, anche se non si è discusso di dettagli a livello finanziario. Per ora la discussione è stata rimandata, in attesa di una manifestazione di interesse da parte di quelli che potrebbero essere i futuri soci.

Il Municipio, lo ricordiamo, da parte sua aveva già detto no all’acquisto di quattro palazzine. Oggi è stato detto che la cooperativa sarebbe formata da soci inquilini ma è stata avanzata l’ipotesi che anche la Città potrebbe acquistare delle quote sociali. Il municipale Raoul Ghisletta ha dichiarato alle telecamere del Quotidiano della RSI che: “Se ci fosse un gruppo di persone seriamente interessato a comprare questo stabile, questa idea di dare un aiuto sotto forma di prestito da parte della Città, avrebbe sicuramente un peso maggiore. Credo che la pressione popolare sui problemi sia sempre molto importante per la politica, perché indubbiamente la cooperativa di alloggio ha un vantaggio: quello di sottrarre abitazioni a un mercato che diventa sempre più speculativo”.