Ticino e Grigioni

Sigirino, due condanne

Gli imputati erano processati per la morte di un operaio sul cantiere AlpTransit di Sigirino, avvenuta nel 2010

  • 7 settembre 2017, 13:43
  • 23 novembre, 04:23
Il 54enne calabrese aveva perso la vita in questa galleria

Il 54enne calabrese aveva perso la vita in questa galleria

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Due condanne e un proscioglimento: il processo per la morte di un operaio al cantiere AlpTransit a Sigirino nel 2010 è giunto a sentenza oggi, giovedì.

La Corte delle Assise correzionali di Lugano ha riconosciuto colpevoli di omicidio colposo l'ingegnere responsabile della sicurezza e il caposciolta.

Per il momento è stato reso noto solo il dispositivo della sentenza ma non la motivazione che ha portato la Corte a decidere per la colpevolezza di due dei tre imputati, che alcune settimane fa erano stati chiamati a rispondere della morte di un operaio calabrese 54enne, avvenuta il 22 settembre di 7 anni fa.

Già al momento della requisitoria il procuratore generale John Noseda aveva sostenuto che tutti e tre conoscevano la situazione di pericolo nel cantiere di Sigirino. Le norme di sicurezza, aveva sostenuto, venivano violate per diverse ragioni. Aveva quindi auspicato la condanna di tutti e tre gli imputati, chiedendo pene in aliquote giornaliere lasciando però alla Corte -presieduta dal giudice Mauro Ermani - il compito di commisurarle.

E la Corte stamane ha notificato la sentenza. Ai due condannati è stata quindi inflitta una pena pecuniaria sospesa con la condizionale: 150 aliquote giornaliere (pari a 25'500 franchi) per il primo e 90 aliquote (in tutto 2'700 franchi) al secondo. Il macchinista addetto alla manovra della perforatrice - difeso dall'avvocato Stefano Rossi - è invece stato assolto dall'accusa di omicidio colposo.

Il legale del caposciolta, Luigi Mattei, annuncerà con ogni probabilità l'appello. Non si esprime invece il difensore dell'ingegnere.

La sentenza era molto attesa dai famigliari della vittima. Contenti ovviamente per la condanna -ci ha fatto sapere la loro patrocinatrice Sandra Xavier. Anche se sul proscioglimento del macchinista ci ha detto: "Bisognerà conoscere le motivazioni per sapere se ci andrà bene".

CSI/APe

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