Senza giacca né documenti e borsetta ma non solo: la maestra di 35 anni ritrovata oltre confine a Ròdero, non aveva nemmeno le scarpe. A conferma di una delle ipotesi formulate da subito ed in attesa di verifiche, cioè che il corpo possa essere stato trasportato e abbandonato nel bosco solo in un secondo momento, c'è un altro elemento: le calze che indossava, secondo quanto ha appreso la RSI, sarebbero state intatte.
Questo vuol dire che la donna non avrebbe camminato nel bosco. Come la 35enne sia arrivata fin lì, quando abbia varcato il confine, se con lei ci fosse qualcuno, se fosse già morta, questi sono tutti aspetti che gli inquirenti, in Ticino e a Como, stanno cercando capire. Polizia e Ministero pubblico hanno confermato che, al momento, non vi sono persone indagate mentre lunedì sono state sentite alcune persone vicine alla donna, sia nella cerchia degli affetti che in quella del lavoro. Nulla trapela invece in merito agli ultimi contatti con i famigliari e il fidanzato. Martedì la Scientifica ha passato al setaccio la casa dove abitava la donna, un atto d'inchiesta dovuto, ha spiegato la polizia.
L'autopsia sul corpo ha nel frattempo confermato che il decesso è avvenuto per edema polmonare ma ci vorrà però l'analisi tossicologica per stabilire cosa lo abbia provocato, procedura che richiederà un po' di tempo. La Procura di Como, proprio sul fronte delle analisi, avrebbe incaricato anche un medico genetista-forense che in Italia si è già occupato di casi giudiziari dove gli esami cromosomici si sono rivelati fondamentali.
CSI/sdr
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