“Gli aspiranti in arrivo dalla Pravda di Comano fanno il favore di rimanerci…” È l’inizio del post del municipale di Lugano Lorenzo Quadri a commento della notizia della chiusura del concorso per la successione di Lorenzo Sganzini alla testa della Divisione Cultura della città.
Al di là dei giudizi di valore ("Pravda", "gauche-caviar", "funzionari lottizzati" che ricordano quelli della campagna No Billag), il tenore pare quello di un "Berufsverbot" e la nuova estensione esclusiva del primanostrismo non può che suscitare qualche perplessità se scritto da un membro dell’Esecutivo cittadino nonché rappresentante del popolo in Consiglio nazionale. Come spiegare un giudizio che pare più di una semplice opinione personale? L'esperienza in un'azienda che si occupa a livello locale, nazionale e internazionale di cultura e società non può essere utile alla città di Lugano? Cosa ne pensano i colleghi di Municipio di questa posizione? Sono solo alcune delle domande che sorgono.
Le Cronache della Svizzera italiana e il Quotidiano si occuperanno del tema questa sera. Nel frattempo abbiamo interpellato il municipale della Lega dei Ticinesi per capire le ragioni di questa discriminazione. Secondo Quadri, nel suo post su Sganzini, “chi proviene dalla RSI o dal Cantone e si candida per quel ruolo parte con il piede sbagliato”.
RSI nel mirino di Quadri
Il Quotidiano 31.07.2018, 21:30
La risposta di Lorenzo Quadri al microfono di Christian Gilardoni
RSI Info 31.07.2018, 14:34
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