Taglio pensioni e protesta: scintille in Gran Consiglio

Ha avuto forti riflessi sulla seduta del Gran Consiglio ticinese la manifestazione indetta a Bellinzona oggi, mercoledì, per contestare la riduzione del 20% delle rendite della cassa pensioni dello Stato.

Alla protesta indetta attorno al Palazzo delle Orsoline, alla quale ha preso parte circa un migliaio di persone, ha fatto seguito una sospensione dei lavori parlamentari. Questa è stata richiesta dalla Lega, per riunire il suo gruppo e valutare se denunciare i dimostranti per coazione. Durante la manifestazione, Palazzo delle Orsoline era stato simbolicamente recintato da dei dimostranti con una transenna di plastica.

È stato quindi convocato l'Ufficio presidenziale del Legislativo. La Lega ha inoltre tenuto un'altra riunione per decidere se accettare la dichiarazione della presidente Gina La Mantia. Dopo un'interruzione di oltre un'ora, La Mantia ha affermato in aula che la manifestazione aveva "generato in alcuni deputati preoccupazioni e malessere". Il fatto di "transennare l'accesso di servizio al Palazzo", ha sottolineato, "costituisce un impedimento del regolare svolgimento dei lavori parlamentari, che ha generato un senso d'insicurezza e disagio in alcuni deputati". L'Ufficio presidenziale del Legislativo ha così condannato "fermamente quanto accaduto, anche se fosse stato un atto simbolico" e "qualsiasi altro atto di natura intimidatoria", ha concluso la presidente del Gran Consiglio.

A queste dichiarazioni hanno però fatto seguito polemiche in aula, alle quali però la presidente non ha inteso dar seguito per il prosieguo dei lavori. La seduta è quindi ripresa con le discussioni sui temi all'ordine del giorno.