Il protagonista è il titolare del bar Calypso di Melano, accusato di lesa libertà d'azione nei confronti di una settantina di ragazze. La vicenda è destinata a segnare un cambio di rotta nel mondo dei postriboli ticinesi.
L'inchiesta, che due mesi fa portò in carcere il tenutario, è solo uno dei tasselli di un procedimento più ampio sul mondo della prostituzione locale - denominato Domino - che nel frattempo ha portato alla chiusura di sette locali notturni.
Una prima in Ticino
In Ticino è la prima volta che il titolare di un locale a luci rosse viene giudicato dalla Corte delle Assise criminali. Il 42enne dovrà rispondere di promovimento della prostituzione, usura e tentata estorsione con minacce.
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CSI 18.00 GIANNINI - PROSTITUZIONE 18.05.12.MUS
credits 18.05.2012, 18:57
Il servizio di Daniela Giannini
RSI Info 18.05.2012, 18:57
Una lunga serie di imputazioni
Secondo l'atto d'accusa firmato dal procuratore generale John Noseda, fra l'agosto del 2008 e il marzo di quest'anno l'uomo ha costretto le "ballerine" che operavano nel locale di Melano ad usare delle modestissime camere che affittava loro per 150 franchi. I clienti dovevano inoltre essere adescati nel bar, in modo da favorire le consumazioni.
Il titolare del Calypso era anche al corrente che alcune delle donne, di nazionalità rumena, erano sfruttate e controllate da loro connazionali, personaggi definiti all'apparenza pericolosi. Fra le altre infrazioni riscontrate, anche quella di aver disobbedito ad una precedente intimazione a vietare l'esercizio della prostituzione nel suo locale, emessa dalle autorità.