Il cantone Ticino ha un tasso di suicidi considerevolmente superiore rispetto a quello registrato nelle province italiane di confine di Varese e di Como, ma minore rispetto a quello del Verbano Cusio Ossola. Lo segnala lo studio dei ricercatori Guaiana e Ramelli pubblicato sull'ultimo numero della Tribuna medica ticinese, organo di stampa dell'ordine dei medici ticinesi.
In primo luogo va detto che il dato sorprende relativamente perché il Ticino condivide, almeno fino ad un certo punto, quel dato nazionale che colloca la Svizzera ai primi posti in Europa per tasso di suicidi, anche se il dato ticinese è da sempre più basso della media nazionale. Sorprende invece il fatto che i suicidi avvengano maggiormente in una zona, il Ticino, più ricca e meno colpita dalla crisi rispetto a due delle province confinanti.
Le risposte alle differenze - rilevate in una regione relativamente omogenea in quanto a lingua, cultura e religione - nello studio sono abbozzate solo come piste di ricerca ulteriore. Fra queste spicca il differente sistema nella presa a carico dei disturbi mentali (diffusa sul territorio in Italia, più concentrata nella struttura ospedaliera in Ticino). Un’altra pista è il tasso di immigrazione sensibilmente più elevato in Ticino rispetto a Varese e a Como: l’immigrazione, sostengono i ricercatori, è un elemento di maggiore rischio.
CSI/redMM
I dati
In Ticino, nel 2013, sono stati registrati 52 suicidi, il aumento del 37% rispetto all’anno prima. Solitamente i ¾ dei casi riguarda uomini. La maggior parte delle persone che si tolgono la vita hanno un’età superiore ai 50 anni. A livello nazionale, nel 2011, 757 uomini e 277 donne si sono suicidati, secondo le cifre dell’Ufficio federale di statistica.
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CSI 07.30 - Il servizio di Furio Ghielmini
RSI Info 09.01.2014, 23:17