Ticino e Grigioni

Ticino, stretta su giustizia e politica

Udienze, termini pendenti e decisioni non urgenti sospesi – Stop anche a consigli comunali e assemblee

  • 20 marzo 2020, 19:29
  • 22 novembre, 19:42
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Anche la giustizia rallenta al minimo indispensabile

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Di: dielle 

Il Consiglio di Stato ticinese ha approvato nella sua seduta straordinaria di oggi, venerdì, due decreti esecutivi che definiscono da un lato l’operato procedurale delle Autorità amministrative cantonali e comunali e delle Autorità giudiziarie amministrative e civili e dall’altro quello dell’organizzazione istituzionale dei Comuni (e per analogia anche dei consorzi e dei Patriziati).

Il primo decreto – che entra oggi stesso in vigore – istituisce norme comuni di diritto cantonale che permettono all’Amministrazione cantonale e alle Autorità comunali (Municipi, Autorità regionali di protezione, ecc.) come pure alle Autorità giudiziarie (Giudici di pace, Preture, Tribunale di appello, ecc.) di riorganizzarsi con l’obiettivo di limitare l’attività in ambito di procedimenti amministrativi e civili alle decisioni urgenti, essenziali, inderogabili e importanti per garantire il buon funzionamento delle Amministrazioni cantonale e comunali in questo periodo particolare.

Al lato pratico, per i cittadini e i loro avvocati, che hanno una procedura in corso, significa che:

  • udienze, sopralluoghi e ogni altro atto procedurale che non sono essenziali, sono rinviati a dopo il 19 aprile 2020;

  • i termini di diritto cantonale pendenti oggi (reclami, ecc) sono sospesi fino al 19 aprile 2020 compreso e rinviati d’ufficio a data successiva;

  • le decisioni che rivestono carattere urgente e non prorogabile verranno emesse (misure cautelari, protezione degli adulti e dei minori, ipoteche legali, esecuzione delle misure di sicurezza come l’idoneità alla guida, ecc.);

  • le Autorità cantonali e comunali e le Autorità giudiziarie amministrative e civili si astengono in principio dal notificare decisioni non urgenti fino al 19 aprile;

La “cittadinanza che dovesse avere un problema di natura giuridica a prendere contatto telefonicamente con i rispettivi rappresentanti legali o con le Autorità per quanto di loro competenza, in modo da valutare nel singolo caso se sussista o meno una necessità di intervento” scrive il Cantone in una nota.

Il Consiglio di Stato rammenta inoltre che fino al 19 aprile 2020 compreso, ai debitori non potranno essere notificati atti esecutivi (precetti esecutivi, ecc.). Ieri il Tribunale federale ha pure comunicato di aver sospeso fino al 19 aprile 2020 i termini che ha fissato nei propri procedimenti pendenti.

Il Consiglio federale – analogamente a quanto deciso dal Governo cantonale – sempre venerdì ha anticipato le ferie giudiziarie per i procedimenti civili e amministrativi, che tradizionalmente sono previste per Pasqua.

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Politica, stop a consigli comunali e assemblee

Il secondo decreto riguarda invece la gestione degli enti locali, e in particolare viene stabilito che:

  • sino al 19 aprile non si svolgeranno più assemblee e consigli comunali;

  • si permette ai municipali di svolgere le sedute di Municipio a distanza derogando ad alcune norme della Legge organica comunale (LOC) e alla prassi consolidata;

  • il Municipio può validamente deliberare qualunque sia il numero dei presenti se per l’emergenza causata da COVID-19 non può essere presente alla seduta la maggioranza assoluta dei membri;

  • il Municipio, il sindaco o qualsiasi altro municipale informano immediatamente il Consiglio di Stato in caso di rischio d’impossibilità di deliberare oppure se non possono essere garantiti i servizi essenziali alla popolazione per motivi legati all’epidemia.

“Queste disposizioni valgono, per analogia, anche per le amministrazioni consortili e per i Patriziati. Per qualsiasi informazione gli enti locali potranno rivolgersi a partire da lunedì all’hotline a loro dedicata (091/814.17.04), oppure scrivere a comunicazione-sel@ti.ch “ conclude la nota.

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