Le proposte ai lavoratori frontalieri di essere retribuiti in euro sono nuovamente giunte poco dopo l’abbandono del cambio minimo deciso la settimana scorsa dalla Banca nazionale svizzera, dopo i casi del 2011, quando il cambio era ai livelli odierni.
Le prime segnalazioni sono giunte all’OCST il giorno dopo la decisione della BNS, secondo quanto riporta il Giornale del Popolo, ed hanno continuato ad arrivare nel periodo successivo.
Le segnalazioni riguardano anche aziende del terziario che vengono create in gran numero, in particolare nel Mendrisiotto.
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