La Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale ha respinto il ricorso di un ticinese indagato in Italia per un ingente traffico illecito d'oro tra Arezzo e il Ticino. L’uomo, residente nel Mendrisiotto, si era opposto all'esecuzione della rogatoria richiesta dagli inquirenti italiani e al blocco dei suoi conti bancari.
L'indagine
L'indagine preliminare della procura di Arezzo sul caso Fort Knox si è conclusa lo scorso febbraio con la notifica a 62 persone. L’inchiesta è partita il 20 luglio 2012 con il sequestro dalle parti di Arezzo di 10 chili a cui ha fatto seguito un altro lo scorso ottobre un altro intervento.
Giro da 183 milioni di euro
Gli inquirenti fino ad ora hanno ricostruito una movimentazione il 16 mesi di oltre 4 tonnellate di oro per un giro d'affari di 183 milioni di euro. Il metallo prezioso proveniente dai "compro oro" e in parte da attività truffaldina o furtiva, veniva introdotto in Ticino per mezzo di corrieri, utilizzando autovetture dotate di doppi fondi. In Ticino veniva trasformato in prodotto da investimento e sarebbe pure stata allestita la documentazione falsa attestante la legittima provenienza. A capo di questa organizzazione criminale, stando alla Procura di Arezzo, vi sarebbe proprio il cittadino svizzero 66enne residente nel Mendrisiotto.
Red. MM/CSI
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CSI 18.00 Il servizio di Darco Degrussa
RSI Info 31.03.2014, 20:03