Scongiurata la sospensione dei convogli transfrontalieri tra Svizzera e Italia, misura che sarebbe dovuta entrare in vigore oggi, giovedì, a prevalere, durante la giornata è stata l’incertezza. “Non era ben chiara la situazione, non si capiva assolutamente se si potesse venire in Ticino o meno”, conferma una giovane pendolare alla RSI. Come lei, diversi frontalieri hanno preferito salire sul treno già in Svizzera, per non rischiare di rimanere fermi a Como. Dal lato svizzero del confine, tutto invece si è svolto come sempre.
Correzione del decreto
L’intesa tra Svizzera e Italia, non basta però per far tornare la situazione alla normalità. Affinché i TILO riprendano a circolare come prima, serve infatti una correzione al decreto italiano. Bisognerà chiarire chi dovrà far rispettare le rigide misure anti-Covid imposte da Roma e all’origine dello stop inizialmente deciso dalle FFS.
“Questo cambiamento dovrebbe soprattutto riguardare il fatto che l’onere di questi controlli non sia domandato né alle FFS né a TILO, ma che venga gestito in altro modo”, spiega Patrick Walser, portavoce delle FFS.
Nel corso della serata è intanto arrivata la notizia che i TILO torneranno a circolare normalmente a partire da domenica 13 dicembre, in concomitanza con il cambiamento d’orario. Lo ha reso noto Trenord.
Per i treni a lunga percorrenza è prevista invece una soluzione ponte fino a gennaio: due convogli al giorno attraverso il Ticino e due il Sempione, controllati dal personale delle ferrovie italiane.
Treni al confine, soluzione in arrivo
Il Quotidiano 10.12.2020, 20:00