La stagione invernale 2017/2018 è stata positiva per gli alberghi svizzeri: le prenotazioni sono aumentate del 4,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’equivalente di 16,5 milioni di notti.
In totale controtendenza il Ticino che invece ha registrato una perdita del 9,2% (61'000), il peggior risultato a livello nazionale. I Grigioni al contrario sono in linea con il dato elvetico (+5,6%; +146'000 notti).
Fra novembre e aprile la domanda interna è progredita del 3,5% (7,8 milioni) e quella straniera del 5,6% (8,7 milioni). Molti gli europei che scelgono la Confederazione, sono soprattutto tedeschi, inglesi e francesi. La Svizzera viene apprezzata pure da cinesi, indiani e coreani del sud. In aumento anche i turisti provenienti dai paesi del Golfo (+3,4%). I dati sono stati forniti giovedì dall’Ufficio federale di statistica.
"La gente ha preferito andare a sciare"
“L’inverno per il Ticino è bassa stagione”, afferma ai nostri microfoni Elia Frapolli, direttore di Ticino Turismo, spiegano i motivi di questa flessione: “Le condizioni metereologiche hanno influito: ottime condizioni di innevamento a nord, anche a marzo e aprile, e maltempo a sud del San Gottardo”.
Frapolli aggiunge che in Ticino il turismo della neve genera movimento interno ma non pernottamenti: “Non è un turismo invernale come quello a nord delle Alpi”.
Inoltre, nel 2018 la Pasqua è caduta molto presto: “Faceva freddo e le montagne erano ricoperte di neve: la gente ha preferito andare a sciare”.
RG delle 12.30 del 7.6.2018 Le considerazioni del direttore di Ticino Turismo Elia Frapolli
RSI Info 07.06.2018, 14:16
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ATS/AlesS/ludoC