Ticino e Grigioni

Un anno da... topi

L'abbondanza dei frutti del faggio e dell'abete fa sì che i piccoli roditori proliferino - Un fenomeno ciclico, che però fa aumentare anche il numero delle zecche

  • 12.06.2021, 18:14
  • 20.11.2024, 20:14
02:07

CSI 18.00 del 12.06.2021 - Un anno da topi, il servizio di Darco Degrussa

RSI Info 12.06.2021, 20:11

  • Pixabay
Di: FD/CSI 

I topolini selvatici potrebbero essere quest'anno presenti in grosse quantità alle nostre latitudini. Un fenomeno non nuovo, ma ciclico, come spiega Tiziano Maddalena, zoologo e collaboratore del museo cantonale di storia naturale: "È correlato all'abbondanza di cibo, dei frutti del faggio o dell'abete rosso. Questi alberi fruttificano ogni 5-6 anni e l'anno dopo i topi proliferano perché hanno un'enorme disponibilità di cibo. Poi l'anno dopo anche i predatori aumentano e la popolazione torna alla densità normale". Questo aumento è anche correlato con quello legato alle zecche: "Nel Giura hanno dimostrato che in anni di abbondanza di topi, c'è anche un numero elevato di zecche".

L'ultima volta in cui questi roditori erano numerosi, spiega Maddalena, era il 2017. Sono circa una decina le specie di topi presenti al Sud delle Alpi, tra le quali ci sono i diversi tipi di arvicole: gialla, delle nevi e acquatica. Non va dimenticato poi il topo selvatico, il campagnolo, il ratto nero tipico delle fattorie, quasi estinto Oltralpe, e il classico ratto, la pantegana.

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