I gestori degli otto impianti di risalita minori in Ticino sono preoccupati in vista della prossima stagione. L'associazione che li riunisce teme un taglio dei finanziamenti, visto che le stazioni dall'ultimo credito quadro si sono ridotte: erano nove prima della chiusura in autunno di Cardada Cimetta, che riceveva 50'000 franchi su un totale di 260'000. L'associazione ha deciso di inoltrare la sua richiesta al Cantone, anche in vista del rinnovo dei contributi statali, che scadono tra un anno.
"Abbiamo bisogno almeno della stessa cifra per garantire la continuità", afferma il portavoce Dante Pollini. La quota parte di Cardada "sarebbe bene mantenerla come valvola d'ossigeno per far fronte a situazioni straordinarie come questa del COVID-19 e garantire un futuro più prospero" alle stazioni ancora attive, che sono Mogno, Airolo-Lüina, Dalpe, Novaggio, Alpe di Neggia, Peccia, Prato Leventina e Cioss Prato.
Il lockdown, spiega ancora Pollini, è arrivato a stagione praticamente conclusa, per cui "non ha avuto un impatto così significativo" ma adesso si guarda al futuro per capire quali saranno le misure richieste nella prossima stagione.
Appello per non chiudere
Il Quotidiano 15.08.2020, 21:30