Il delitto di Faido non approderà in aula. L’88enne che l’estate scorsa uccise la moglie non è infatti processabile. Lo ha stabilito il perito incaricato dal Tribunale penale di valutare lo stato di salute dell’anziano, che in febbraio la procuratrice Valentina Tuoni aveva rinviato a giudizio con l’accusa di assassinio.
Le condizioni psichiche legate all’età – ha stabilito l’esperto – non gli consentirebbero di seguire il dibattimento, né si possono ipotizzare miglioramenti. Ci sono dunque gli estremi per applicare l’articolo 114 del codice di procedura, e decretare così l’abbandono del procedimento penale. In Ticino sarebbe il primo caso, almeno di questa portata.
La sera del 3 luglio – come noto – la vittima venne strangolata. E fu solo l’ultimo, tragico atto di un’aggressione particolarmente brutale. L’imputato, difeso da Isabel Schweri, sostiene di non ricordare più nulla. Da tempo si trova ricoverato in una casa per anziani, dove ormai sembra destinato a rimanere.
Francesco Lepori
Dal Quotidiano:
27.05.2016: Delitto Faido, niente processo