Il mese di dicembre in Ticino è stato il più caldo degli annali meteorologici. Mai, dall’inizio delle misurazioni sistematiche delle temperature nel 1864, si era avuto un ultimo mese dell’anno con la colonnina del mercurio altrettanto alta (a Lugano si sono registrati 2,6 gradi sopra la media e a Locarno 2,5). E ciò nonostante il soleggiamento sia restato sotto la norma. Ma a scarsità di sole non sono corrisposte neppure particolari precipitazioni visto che lo scorso mese è stato piuttosto asciutto. Il periodo anomalo è durato fino a dopo Santo Stefano, rendendo ancor più particolare l’intero 2014.
È stato un anno, sottolinea l’Ufficio di statistica, “costellato di eventi meteorologici estremi”: nevicate record, estate fresca e poco soleggiata, autunno caldo con precipitazioni da primato (soprattutto nel Luganese e nel Locarnese) e un inizio d’inverno con un’aria primaverile.
Quattro stagioni pazzerelle
Le correnti miti da sud hanno fatto sì che nel primo terzo del mese le temperature giornaliere hanno superato la norma da 3 fino a 6 gradi in tutta la regione sudalpina. Una certa normalità è tornata dopo Santo Stefano quando l’aria polare ha drasticamente cambiato il tempo portando con sé il freddo (anche più intenso della norma) e la neve.
Diem