Ticino e Grigioni

Un progetto contro l'astensionismo

"Demoscan" è stato varato dall'Università di Ginevra per coinvolgere nel processo decisionale anche chi solitamente non si reca alle urne

  • 22 maggio 2023, 20:30
  • 24 giugno 2023, 08:01

Un progetto per riavvicinare i cittadini al voto

SEIDISERA 22.05.2023, 18:29

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Di: SEIDISERA/Red. MM.

L'astensionismo in Svizzera è sempre più presente nei bilanci finali delle votazioni. Su tutti i piani: federale, cantonale e comunale.

La domanda dunque è: come riavvicinare i cittadini al voto? Un progetto pilota dell’Università di Ginevra, che si chiama “Demoscan” (e del quale la RSI ha già parlano in passato perché è sbarcato anche in Ticino), potrebbe segnare la via da percorrere o, almeno, potrebbe fornire spunti di riflessione.

Lo studio dell'università ginevrina ha già raggiunto 12 realtà in Svizzera, ed è approdato anche a Bellinzona. Proprio a Bellinzona 20 volontari, scelti a caso, sono stati invitati a ritrovarsi, confrontarsi e a preparare un loro testo informativo, da distribuire alla popolazione, insieme al materiale ufficiale, su un tema in votazione popolare il prossimo 18 giugno: la legge sul clima.

Un rapporto di due pagine, senza indicazioni di voto, col quale si cercano vie alternative per coinvolgere nel processo decisionale anche coloro che solitamente non si recano alle urne. Come sottolinea il responsabile del progetto, Nenad Stojanovic, professore di Scienze politiche dell’Università di Ginevra. "Questo è il primo esperimento nella Svizzera italiana, ma dal 2019 ne abbiamo effettuati altri undici in diversi comuni e anche cantoni. Il materiale ufficiale è sicuramente di grande qualità, ma notiamo che comunque, parte dei votanti, lo trovano comunque troppo pesante e spesso e volentieri non viene veramente letto. In questo caso la speranza è che un rapporto di due pagine soltanto, su un tema, possa essere magari anche il primo passo per le cittadine e i cittadini per avvicinarsi alla questione. Le nostre indagini dimostrano che fa aumentare l'intenzione di recarsi alle urne, per esempio a Sion ci sono indizi che un leggero impatto positivo sulla partecipazione c'è stato, però avremo bisogno di molte più esperienze di questo genere per trarre conclusioni comparate".

Mario Branda, sindaco di Bellinzona, guarda con interesse a questo esperimento, che potrebbe rappresentare una via da seguire in un prossimo futuro: "Si tratta di un esperimento, evidentemente, però è un modo per coinvolgere effettivamente le persone. Persone che magari non vengono raggiunte normalmente. E per la qualità e la salute della nostra democrazia è qualche cosa di importante, per cui non è escluso che questo test possa essere ripreso in futuro. Ne dovremo discutere alla luce anche un po' dei risultati scaturiti da questa prima esperienza, ma, ripeto, è qualcosa sul quale magari si potrebbe riflettere in prospettiva futura e magari riproporlo".

Un’esperienza definita da chi ne ha preso parte "appagante e stimolante". Come conferma Nicole Calzascia, una tra i 20 volontari, scelti a caso a sud delle Alpi: "Da questo esperimento porto a casa la ricchezza che l'esperienza ha lasciato, ovvero il fatto di aver incontrato nuove persone ed essermi potuta confrontare con pensieri magari anche diversi dal mio".

Per capire se e in che modo questo progetto avrà lasciato il segno: appuntamento al 18 giugno, a seggi chiusi e urne aperte.

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