L’inchiesta sul delitto di Viganello - si è appreso lunedì - ha chiarito i motivi della discussione che la sera del 17 dicembre, alla pensione “La Santa”, sfociò nella morte del 35enne. Tutto sarebbe nato da una serie di piccole provocazioni, riconducibili a una lite dei giorni precedenti scoppiata tra lui e il 34enne austriaco. L’uomo iniziò a “punzecchiare” il suo aggressore, dando avvio al battibecco che di lì a poco (complice l’alcol) degenerò nel brutale pestaggio.
Il 34enne – altra novità – ha ammesso di avere picchiato la vittima. Una versione, la sua, compatibile con quella dell’altra persona arrestata, che sostiene invece di avere “soltanto” assistito alla scena (per poi tentare di pulire le tracce di sangue mentre l’amico trascinava il corpo del 35enne nella sua camera).
Entrambi gli imputati, in carcere con l’accusa di assassinio, verranno nuovamente interrogati a breve. Intanto venerdì gli inquirenti hanno sentito un’ospite della pensione. Il tutto in attesa di ricevere il rapporto scritto dell’autopsia, fondamentale per far luce sulle cause esatte del decesso.
Francesco Lepori