Dall'inchiesta sul delitto di Viganello cominciano a emergere i primi, importanti dettagli. La lite, sfociata nella morte di un 35enne del Bellinzonese, sarebbe avvenuta per futili motivi. Una discussione nata sul momento, e poi degenerata. Nessun regolamento di conti, insomma, con discussioni o problemi pregressi.
Così ha affermato almeno il più anziano dei due uomini arrestati, contro i quali si ipotizza il reato di assassinio. Il 43enne residente nel Mendrisiotto, difeso dall'avvocato Alain Susin, nega di avere preso parte attiva al litigio, avvenuto in una delle stanze della pensione La Santa. Avrebbe semplicemente assistito alla scena.
Scena che ha descritto come una colluttazione di breve durata, a mani nude. Alla vittima – ha dichiarato agli inquirenti – sarebbero stati sferrati alcuni pugni. Nessun calcio, e nessun impiego di armi o oggetti.
RG 12.00 del 19.12.19: il servizio di Daniela Giannini
RSI Info 18.12.2019, 13:02
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Un pestaggio e poi la morte
Il Quotidiano 18.12.2019, 20:00