"Uno dei Festival più intensi"

"È stato uno dei Festival più intensi da tutti i punti di vista": così Marco Solari, presidente del Festival del film Locarno, interrogato sulle sue impressioni riguardo a questa 67esima edizione. Una manifestazione che cresce di anno in anno e che diventa sempre più difficile da gestire, proprio a causa di questa evoluzione. "Ma è sempre un grande momento."

Ritornando sulla vicenda Polanski, diventata ormai un leitmotiv, colui che è anche il presidente di Ticino Turismo spiega che, con il senno di poi, magari si sarebbe potuto fare qualcosa in un modo diverso. "Ma questo non vuol dire che il lavoro della squadra non sia stato svolto nel migliore dei modi."

Se durante il rinfresco in onore del Gran Consiglio tenutosi lo scorso mercoledì, Solari ha tenuto a precisare che la scelta di invitare Roman Polanski
non è stata uno sbaglio, lo ha anche ribadito durante il nostro incontro: "Il gruppo ha valutato la scelta di Polanski e l'ha accettata. Altri non la pensano come noi. È però importante rispettare la nostra opinione, come noi rispettiamo quella di altri".

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Ha poi continuato aggiungendo che da ogni esperienza si impara qualcosa di nuovo, e che questa edizione non è stata un'eccezione.

Per quanto riguarda la motivazione che lo spinge avanti per svolgere il suo ruolo - è il suo quattordicesimo Festival - Solari non pensa ancora alla pensione. Il caso Polanski non ha avuto nessuna influenza.

E perché non introdurre il concetto di uno special guest a sorpresa, onde evitare polemiche laddove esse rischiano di nascere? Un'idea che non piace né a Solari né a Carlo Chatrian. "È una questione di trasparenza e di organizzazione logistica"

Marija Milanovic

RG 18.30 del 15/08/2014 - L'intervista di Cinzia Rigamonti a Carlo Chatrian