Ticino e Grigioni

Urgenze, una tassa che fa discutere

Non piace ai responsabili dei servizi d’urgenza dell’EOC l’idea del Nazionale di far pagare un tassa di 50 franchi per il pronto soccorso

  • 16 dicembre 2019, 19:20
  • 22 novembre, 20:24
03:58

CSI 18.00 del 16.12.2019: il servizio di Amanda Pfändler

RSI Info 16.12.2019, 19:19

  • tipress
Di: CSI-AP/ludoC 

La possibilità che venga introdotta una tassa di 50 franchi per il pronto soccorso, così come vorrebbe il Consiglio Nazionale, fa discutere in Ticino: non convince parte della popolazione e non piace a chi al pronto soccorso ci lavora. Oggi, lunedì, i responsabili dei servizi d'urgenza dell'Ente ospedaliero Cantonale in una nota sottolineano: il problema esiste, la risposta che la politica vorrebbe dare - con una tassa per i casi bagatella - però non servirà, anzi, rischia di peggiorare una situazione già difficile.

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Solo vere urgenze

Telegiornale 03.12.2019, 21:00

Non è quindi questa la strada da seguire, sottolinea ai nostri microfoni il dottor Mattia Lepori, responsabile dei pronto soccorso dell’EOC, che spiega: “Temiamo che la tassa possa portare qualcuno a rinunciare a una consultazione mettendo in pericolo la sua salute; l’attuazione pratica di questa procedura andrebbe inoltre a complicare ulteriormente il nostro lavoro”.

Per Ivo Giudicetti, portavoce dell'organizzazione mantello delle casse malati, Santesuisse, tuttavia la tassa di 50 franchi “ridurrà le fastidiose file d’attesa a beneficio dei pazienti con un’urgenza reale. La proposta contribuisce pure a limitare i costi superflui a carico dell’insieme degli assicurati: la stessa prestazione infatti costa di più alle urgenze rispetto a quella erogata da un medico di base, questo a causa di infrastrutture e protocolli interni”.

Il problema, tuttavia, rilevano i responsabili dei servizi d'urgenza cantonali, è che mancano le alternative ai pronto soccorso, soprattutto fuori orario e nei periodi festivi, quando molti studi medici sono chiusi. Chi non sta bene - spiega ancora il dottor Lepori - è costretto a rivolgersi a un pronto soccorso. Ma che risposta dare quindi in alternativa alla tassa dissuasiva? “Bisognerebbe potenziare le alternative al pronto soccorso, alternative che però attualmente esistono solo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 fino alle 17.00, e sono appunto rappresentate dai medici di famiglia, ma al di là di queste fasce orarie esiste solo il servizio di picchetto medico che è poco utilizzato, forse perché poco conosciuto o forse perché non risponde alle esigenze attuali della popolazione”.

La questione resta però capire se il potenziamento delle alternative al pronto soccorso debba essere ad opera del settore pubblico o di quello privato. Ma il presidente dell'ordine dei medici, il dottor Franco Denti, precisa: “Esiste un servizio di guardia notturna e festiva, inoltre in certi circoli c’è un medico sempre disponibile durante il giorno e abbiamo offerto all’EOC un servizio di medici che dovrebbero sgravare i pronto soccorso”.

Il direttore della Divisione cantonale della Salute Pubblica, Paolo Bianchi, ricorda infine: “Accanto agli studi medici singoli, ci sono sempre più studi medici collettivi che garantiscono accesso e visita anche senza appuntamento e in orari più estesi”.

03:05

50 franchi per le bagatelle? No dai pronto soccorso

Il Quotidiano 16.12.2019, 20:00

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