"Uso smodato delle motoslitte"

Si precisano i contorni dell’incidente che domenica, nella regione di Cima di Barna, sopra Mesocco, è costato la vita ad un 16enne di Samolaco (Sondrio), precipitato in un burrone insieme al padre mentre si trovavano a bordo di una motoslitta.

I due avevano una baita a San Sisto, 1'800 metri di quota in Val San Giacomo, la valle che porta allo Spluga. Conoscevano la zona e, comunica la polizia cantonale grigionese, stavano svolgendo un’escursione insieme ad altre persone. Provenivano dal Lago Bianco (Italia) e hanno oltrepassato in quota il confine montano, entrando appunto nella zona sovrastante l'Alp de Barna, in Mesolcina. Qui si presume che un costone di neve ghiacciata abbia ceduto facendo precipitare il ragazzo per centinaia di metri. Il giovane sarebbe morto sul colpo, mentre il padre, 44enne, ha riportato ferite medio-gravi ed è stato elitrasportato all’ospedale San Giovanni di Bellinzona.

Le persone che erano con loro e hanno assistito all’incidente hanno chiesto aiuto, così che dal lato elvetico è stato approntato il soccorso con elicotteri visto che sul versante mesolcinese l'accesso alla zona è molto difficoltoso. È stata la REGA a recuperare la salma del ragazzo e il padre ferito. Lunedì mattina è stata invece recuperata anche la motoslitta. Un’inchiesta è stata aperta per stabilire l’esatta dinamica di quanto accaduto.

“La notizia addolora tutta la comunità, ma fa emergere un problema che colpisce tutta la zona: l’uso smodato delle motoslitte”, spiega ai nostri microfoni la sindaca di Campodolcino, Enrica Guanella. Questi veicoli, aggiunge, “dovrebbero essere usati, come da regolamento, unicamente per raggiungere la dimora di proprietà tramite il percorso più breve”.

Il rilascio del permesso comunale presuppone inoltre assicurazione e immatricolazione della motoslitta, che può essere condotta solo da un maggiorenne.