Ticino e Grigioni

Usura al LAC, nuova inchiesta aperta

La vicenda ruota attorno a due ditte italiane che si farebbero restituire dagli operai parte del salario percepito per il lavoro svolto a Lugano

  • 14 marzo 2014, 18:49
  • 6 giugno 2023, 14:36
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Il cantiere del Polo culturale

  • Ti-Press / Ti-Press

Il Ministero pubblico ha aperto una nuova inchiesta coordinata dal procuratore generale John Noseda, per ora allo stadio preliminare di raccolta di informazioni, per il reato ipotizzato contro ignoti di usura sul cantiere LAC. La notizia, anticipata dal sito liberatv.ch, è stata confermata dal portavoce del Ministero pubblico.

La vicenda, legata ancora una volta ai subappalti, coinvolgerebbe due imprese italiane, di cui una con una filiale in Ticino. Questa volta non si parla di caporalato, ma di taglieggiamenti salariali: dal profilo dei conteggi sembrerebbe tutto in regola, ma quando gli operai tornano in Italia si vedrebbero costretti a restituire parte dei salari, oppure a lavorare gratis per alcuni periodi per compensarli.

Sono stati ascoltati alcuni testimoni, ma non è facile dimostrare il reato e procedere contro i responsabili poiché i lavoratori temerebbero di perdere il loro impiego.

Red.MM

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