La situazione a monte della frana in Valle Calanca resta tutta da valutare. Il maltempo delle ultime ore non sta facilitando il compito ai tecnici che - prima di dare il via libera allo sgombero - devono esaminare la situazione di un ammasso di roccia a rischio di crollo sopra la strada. L'ufficio tecnico cantonale spera di poter eseguire un volo di ricognizione nel pomeriggio, ma le condizioni meteorologiche, finora, sono pessime.
Le prime immagini, fotografate ieri da un drone in volo nella zona dove è avvenuto il distacco, impongono quindi certa prudenza: troppo presto parlare di sgombero della strada finché non si sarà chiarito il grado di pericolo di un ammasso di roccia rimasto ancora aggrappato - sopra la cantonale - a quella parete di roccia a picco sulla carreggiata dalla quale domenica mattina si sono staccati non meno di 100 metri cubi di materiale, molti di più di quanto stimato in un primo momento.
È quanto ha spiegato lunedì mattina alla RSI il capo circondario 2 dell'Ufficio tecnico grigionese, Andrea Peduzzi, che non esclude - visti i quantitativi di acqua caduti nelle ultime ore - un ulteriore crollo, anche imminente.
In questo momento le condizioni meteo sono difficili: pioggia, nebbia e neve non consentono di farsi un quadro preciso della situazione; si spera quindi di poter alzare un elicottero in volo nel pomeriggio, sempre che la situazione migliori.
Nel frattempo, la strada rimane dunque chiusa e continua la situazione di isolamento per circa 400 persone, che vivono nei comuni di Buseno, Calanca e Rossa. La frana è infatti caduta sulla strada cantonale tra il bivio per Castaneda - S.Maria e la frazione di Molina di Buseno. Una zona già in passato luogo di scoscendimenti e per questo monitorata per diverso tempo: non però in questo periodo, perché, ci ha spiegato Peduzzi, negli ultimi 7 anni non aveva creato nessun problema.