Il sindacato UNIA promette battaglia contro l'estensione degli orari d'apertura dei negozi in Ticino. La sigla sindacale ha infatti spiegato martedì in conferenza stampa le ragioni per cui ha deciso di presentare opposizione alla richiesta di obbligatorietà generale del contratto collettivo di lavoro (CCL) nel settore della vendita. Un CCL al quale è vincolata la norma per l’estensione degli orari dei commerci, che in Ticino continuano a sparire con disarmante velocità, considerato il cospicuo numero di negozi che hanno chiuso i battenti negli ultimi tempi nel cantone.
Giangiorgio Gargantini di UNIA ha garantito che l’opposizione sarà a tutto campo. L’organizzazione sindacale contesta d'altronde un "CCL che non migliora le condizioni di lavoro", ma rischia piuttosto di peggiorarle. Secondariamente, UNIA evidenzia che la Legge sugli orari d’apertura dei negozi, in realtà, permetterà in varie zone del cantone "aperture indiscriminate 7 giorni su 7, domenica e festivi inclusi, fino alle 22.30". Infine, si stigmatizza la procedura d’entrata in vigore di CCL e normativa sugli orari considerata "opaca e basata su elementi non verificabili (i quorum) e che sono stati modificati più volte" in corso d’opera.
CSI 18.00 del 25.06.2019 - Il servizio di Amanda Pfaendler
RSI Info 25.06.2019, 20:12
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Unia si oppone al CCL nelle vendite
Il Quotidiano 25.06.2019, 21:30