Confermare il maggior numero degli attuali rappresentanti nei dieci Consigli comunali e il seggio di Giorgia Ghidoni, l’unica municipale, nel Comune di Val Mara, puntando però a crescere e questo malgrado una certa difficoltà nel reperire candidati. Tutt’altro che semplice per i Verdi liberali che hanno quindi deciso di correre sulle liste di altri partiti, salvo a Comano e a Minusio.
“La scelta è un po’ pragmatica, nel senso che a volte mancano le persone. Piuttosto che non partecipare crediamo sia meglio collaborare con i partiti giusti”, spiega alla RSI Stefano Dias, presidente dei Verdi liberali del Ticino, che sabato si sono riuniti in assemblea a Lugano.
La maggior parte dei candidati dei Verdi liberali sarà quindi su liste PLR, mentre a Mendrisio e a Chiasso i tre esponenti in lizza correranno con il Centro. Il presidente non teme in questo modo di “sbiadire” la loro presenza: “Non credo, poiché abbiamo degli accordi su ciò che vogliamo portare avanti. La nostra identità è chiara”. Un concetto ribadito da Massimo Mobiglia, granconsigliere dei Verdi Liberali del Ticino: “A noi piace guardare il tema e non lo steccato politico e l’ideologia. Siamo aperti a parlare con tutti”.
Dopo l’entrata in Gran Consiglio di due esponenti del partito, i Verdi liberali puntano ai Comuni facendo leva sia su macrotemi come la transizione energetica, la mobilità, l’economia, l’innovazione e la digitalizzazione, sia sulla vicinanza e l’ascolto di priorità e preoccupazioni della popolazione. La conquista di un seggio in Parlamento a Bellinzona, sottolinea Dias, “ci aiuta, però i Comuni restano importanti per avere il contatto con la cittadinanza. Le Comunali sono il mezzo migliore per andare a cercare le persone e ascoltare quali sono i loro problemi”. Una lezione tratta dalle critiche mosse loro, all’indomani delle elezioni federali, di essere troppo distanti dalla realtà.