Ticino e Grigioni

Zali parcheggia la tassa

Svolta del consigliere di Stato dopo il terremoto causato dal franco forte

  • 28.01.2015, 01:00
  • 07.06.2023, 04:14
Claudio Zali al volante

Claudio Zali al volante

  • ©Ti-Press

"Le circostanze cambiano", Claudio Zali sorride quando gli si ricorda che solo un mese fa in Gran Consiglio definì i deputati contrari alla tassa di collegamento "soldati della grande distribuzione". Poi si fa serio è aggiunge "Quello che è successo è un vero e proprio terremoto monetario con conseguenze per l’economia ticinese; è il momento di riflettere sul da farsi… – sino a concludere – non è prioritario introdurre la tassa di collegamento in questo momento".

La dichiarazione di Zali al Quotidiano sembra rispondere indirettamente al padronato. Proprio oggi, mercoledì, AITI e Camera di commercio hanno chiesto al Consiglio di Stato ticinese di non gravare con nuovi balzelli l’economia cantonale alle prese con l’emergenza legata al super franco.

Dopo che il Gran Consiglio ne aveva approvato il principio, Zali aveva annunciato la sua riproposta – riveduta e corretta – entro la fine della Legislatura, ma oggi è diventato più possibilista. "Sono aperto ad ogni tipo di negoziazione – ha detto – non credo che la tassa entrerà in vigore nel 2015". La tassa non è forse posteggiato, ma ha perlomeno imboccato una nuova corsia e dopo gli scontri che avevano preceduto il dibattito parlamentare di dicembre, il direttore del Dipartimento del territorio sembra tendere la mano all’economia.

Vedremo se anche lunedì prossimo, quando a Palazzo sono convocati i rappresentanti del mondo del lavoro e della distribuzione, verrà sotterrata l’ascia di guerra in favore di un simbolico calumet della pace.

(m.h.)

Dal Quotidiano:

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Ti potrebbe interessare