A Canobbio si sono dati appuntamento, sabato, una quarantina di ragazze e ragazzi che hanno scelto l’informatica, un ambito che conquista poche ragazze ma anche pochi giovani in generale. Eppure si stima che entro il 2030 serviranno 30’000 nuovi informatici in tutto il Paese, mentre nei prossimi cinque anni gli addetti utili al Ticino saranno 600. La giornata di test, organizzata da ICT e DECS, è stata l’occasione di vedere quanto stanno imparando a livello di formazione professionale in campo digitale, come spiegato da Marina Carobbio, direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS).
“Sicuramente come economia evidentemente siamo sempre preoccupati - ha detto Luca Albertoni, presidente ICT - di creare nuove competenze, di essere aggiornati sempre su quello che richiede il mercato. E queste professioni sono quelle che al momento assicurano sbocchi estremamente interessanti anche in prospettiva futura”.
Un dato che balza agli occhi è l’aumento delle giovani in questo ambito: c’è anche chi ha lasciato settori come quello della moda per abbracciare l’informatica abbattendo una sorta di “muro” che vedrebbe solo gli uomini avvicinarsi a tale professione. Anche le ragazze possono sviluppare tutta la loro creatività andando così oltre gli stereotipi di genere.