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I social media e le relazioni a rischio

Dall'esclusione dalla chat di gruppo agli effetti delle piattaforme sul cervello: analisi e dibattito a Modem Giovani

  • 25 gennaio 2023, 16:37
  • 11 dicembre 2023, 13:47

Relazioni pericolose: giovani e social media

Modem 25.01.2023, 08:30

  • iStock
Di: redmm/Modem

“L’esclusione da una chat di gruppo viene registrata dal cervello come un calcio sugli stinchi”. A dirlo è stata a Modem Rosalba Morese, ricercatrice alla Facoltà di scienze biomediche dell’USI, attiva nell’ambito delle neuroscienze sociali, in particolare nell’analisi degli effetti sul cervello dell'uso dei social. Secondo Rosalba Morese, quando il nostro cervello sa di appartenere a un gruppo, anche online, attiva un circuito che è quello dell’appartenenza, del piacere. “Non essere online può essere paragonato al sapere che i nostri amici si incontrano da qualche parte senza di noi”.

Per i giovani – anche se non solo - la dimensione del virtuale è in realtà molto reale, basti pensare alle conseguenze emotive, viscerali, di quanto accade sui social. Insomma – aggiunge Dario Gennari, psicologo e psicoterapeuta esperto di dipendenze, anche digitali – oggigiorno sempre più vale: "Sono presente sui social, quindi esisto".

Vietare l’utilizzo dei social ai ragazzi non sembra quindi essere una soluzione per gli esperti, per evitare quelle che possono essere delle concrete e reali derive di questo utilizzo. Derive che si manifestano con un’auto-esclusione sociale, con un calo del rendimento scolastico o professionale, con sintomi depressivi, eccetera. In questi casi è però fondamentale reagire.

Attenzione però a non demonizzare "tout court" questi nuovi strumenti digitali. In base ai dati scientifici raccolti finora, emerge infatti che l'utilizzo dei social network per la maggior parte dei ragazzi non ha conseguenze negative, per una piccola parte ha delle conseguenze positive anche se non elevate, per un’altra piccola parte gli effetti sono limitatamente negativi. A dirlo Laura Marciano, ricercatrice ad Harvard e all’USI proprio nell’ambito della relazione fra giovani e social media.

Resta che si sa ancora poco, troppo poco, sugli effetti delle nuove tecnologie sullo sviluppo dei giovani, sia quello emotivo-cognitivo, sia quello celebrale. Ecco perché – concludono gli esperti - occorre cautela, sia nell’esprimere giudizi entusiasti, sia nel condannare senza se e senza ma.

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