"Ho sempre avuto un problema: dovevo combattere questo desiderio di controllare sempre il telefono, di rispondere alle e-mail, subito", spiega Nathalie Boudou, un'imprenditrice. Ha chiesto quindi aiuto a specialisti per quella che potremmo chiamare una disintossicazione digitale. E qualcosa è cambiato: "Quello che faccio ora è di scegliere un momento preciso della giornata, dove controllo tutte le e-mail", afferma intervistata dal Telegiornale.
Molti adulti ma anche oltre il 7% dei giovani fra i 15 e i 19 anni sono considerati dipendenti dal cellulare. L'estate può essere il momento migliore per abbandonare determinate abitudini. In vacanza si guarda meno la posta elettronica, magari qualcuno riesce pure a lasciare a casa o nella stanza d'albergo il proprio smartphone. Ora, con la ripresa dell'anno scolastico e della piena attività lavorativa, il desiderio di prolungare questo effetto benefico si scontra con le tendenze precedenti.
I consigli degli esperti vanno in direzione di un approccio progressivo. Per la coach Ellen Kocher "bisogna fare piccoli passi, molto piccoli. Disintossicarsi tutto d'un colpo non può funzionare. È come con l'alimentazione. Bisogna abituarsi pian piano".
In soccorso di chi prova a disintossicarsi vengono paradossalmente anche app come One Sec, sviluppata da un tedesco, che con una schermata invita a fare una pausa e a decidere davvero se proseguire o meno. Un invito a riflettere "se non si sta aprendo l'app per riflesso, per noia, e si può quindi lasciare lo smartphone in tasca", spiega il suo creatore.