Giovedì 7 novembre, Auditorio RSI, ore 20:00  

25 anni con Van De Sfroos

Showcase RSI in livestreaming

  • 21 ottobre, 11:42
van . de.sfroos


Una serata evento da non perdere in livestreaming sul sito RSI.ch 


Alla vigilia del cambio di millennio Davide si presentò svelando “Brèva e Tivàn”, un album folgorante, epocale. Riascoltare ancora oggi quelle perle risulta emozionante. Fu una sorta di Epifania. Le 12 canzoni dell’album, come i 12 album pubblicati - due coi De Sfroos - sono gli apostoli laici che professano la sua poetica. Un canzoniere che, nel corso del tempo, il Davide da Mezzegra nutre e coltiva con amorevole cura, assoluta libertà espressiva, guidato dalla sua bussola interiore che raramente lo distrae o provoca deragliamenti. E quando avvengono hanno una loro ragione d’essere. Un canzoniere, un’epica che a distanza di 25 anni e nonostante la musica di consumo, con le sue modalità di fruizione e le logiche produttive e di marketing spesso aberranti, risulta ancora tra i più amati, credibili e stupefacenti disponibili. “Semplicemente” perché il corpus poetico che il Bernasconi produce è certo intimo, personale ma ha la forza di assumere quel respiro universale che ammalia e rapisce ovunque, raccontando e interpretando le luci e le ombre dell’esistenza, con i sogni, le speranze e i timori di un’umanità che non è solo quella abbarbicata ai paesotti delle Prealpi Lombarde o che si specchia nell’ “akuaduulza” del Lario, archetipo di tutti i laghi.  


A questa umanità, e spesso bestiario, Davide dona voce, offre un teatro un palco per esprimersi, e con affetto, senza cioè manifestare giudizi. Ai loro pensieri, azioni e gesti, alle loro vite a tratti eroiche, di sicuro epiche anche nella sconfitta o nei risvolti “canaglieschi”. Perché ognuno di loro, anzi ognuno di noi porta in grembo la propria tempesta. E Davide, che la propria tempesta l’ha conosciuta e attraversata, procede per coordinate che svelano altri mondi o piani di realtà, le cui leggi non corrispondono perfettamente a quelle conosciute dalla fisica tradizionale. Quelle in cui i pesci, ad esempio, mormorano di antiche vicende di paese confuse tra le ninna nanne sussurrate con voce fioca; o che nelle notti avvolte dalla bruma fantasmi, mostri, corvi o bizzarre creature si rivelano, come si manifestano apparizioni mistiche e rivelatrici nel delirio della febbre, o che i punti cardinali della sua bussola siano foglie al vento. Quello che soffia sul lago increspandolo di onde impastate di storie e memorie, scosso dai tuoni e trapuntato di infuocati “stralüsc”.  


Sciamano, cappellaio matto, guaritore, ladro di fuoco, sublime affabulatore o semplicemente un cantastorie, arte nobile e antica della quale conosce i segreti, nella sua vivificano volti, maschere, voci, suoni. Ovvero un’umanità reale e immaginaria che sia; questo non conta perché il confine a volte è labile tra la veglia e il mondo onirico, o gli stati di coscienza alterati. Rimane un’arte o un artigianato di grande qualità. Il portale per mondi fantastici che si trovano tra le pieghe della semplice quotidianità di provincia. Che spesso non è mai come appare. Perché Il suo sguardo, la sua capacità d’osservazione, cogliendo i differenti piani della realtà, nutre venticinque anni di pregevole narrazione, di concerti entusiasmanti, di album e canzoni che hanno toccato il cuore rimanendo appiccati sulla pelle. È quindi un anniversario che non può passare in secondo piano. E a questo proposito, il giorno successivo allo showcase, sarà pubblicato “Van De Best” un album monumentale, una raccolta speciale per festeggiare appunto i 25 anni di carriera solista attraverso la reincisone di 49 grandi successi pubblicati dal 1999 al 2015; che presenteremo in anteprima all’ Auditorio Stelio Molo il 7 novembre.  “Mi sono messo in testa di fare un viaggio a ritroso sul sentiero del mio percorso musicale - racconta Davide Van De Sfroos. Ho scelto 49 mie canzoni che ho ricantato e risuonato con l’aiuto di una miriade di musicisti e tre studi di registrazione che lavoravano in contemporanea. Un lavoro molto minuzioso che ci ha permesso di riproporre tanti brani del passato rispettandone lo spirito e la struttura ma regalandogli l’autenticità del presente e del suono di questo tempo”. Nei quali son certo torneremo a specchiarci, a riconoscerci. Perché Davide Van De Sfroos è anche bandiera identitaria, e non solo di un territorio, ma più di una geografia dell’anima svincolata dalle soffocanti mappe tradizionali. E non possiamo inoltre scordare l’evento annunciato da tempo che lo vedrà protagonista il 23 novembre all’Unipol Forum di Assago: uno show, una festa colossale più che un concerto per festeggiare il giubileo condiviso, come è giusto che sia, con quella straripante comunità, o meglio oceanica famiglia assortita cresciuta con la sua identitaria canzone.  


Davide Van De Sfroos: Van De Best! 
Showcase RSI , giovedì 7 novembre, Auditorio RSI Lugano-Besso, ore 20.00  

Dagli archivi RSI: il documentario di Andrea Canetta con Davide Bernasconi

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