“La cosa più bella di questo ritorno sarà l’attesa”, racconta Marco Masini. “L’attesa che ti separa dal respirare di nuovo quell’odore respirato a 30 anni, l’attesa di quell’urlo indimenticabile che provi la prima volta che incroci migliaia di occhi, l’attesa di quell’emozione che ti permette di sentire davvero tua la vita. Questa vita. Vissuta per voi e con voi!”.
Così Marco Masini negli scorsi giorni nasconde a fatica l’eccitazione che l’attesa gli provoca. Quella relativa non solo al nuovo album che ha licenziato dopo sette anni di operoso silenzio. Ma anche quella che per ogni musicista è vitale, quella che ti separa ancora per poco dal palcoscenico. Dal pubblico che gode, canta all’unisono, ti stringe nel suo abbraccio vitale.
E dunque possiamo brindare al ritorno in grande stile dell’artista fiorentino nell’anno del suo 60esimo, festeggiato a settembre.
Una ricorrenza che appunto coincide col nuovo album “10 amori” che, come si evince già dal titolo, parla di amore in senso universale, di tutti gli amori di una vita, di tutti quegli amori che rimangono appiccicati addosso per sempre, dando la certezza dell’esistenza di un legame tra il passato e il presente e creando la speranza di un domani in cui credere. Una “materia” quella dell’amore che Masini modella da quel lontano 1990, quando si impose tra le giovani proposte del Festival di Sanremo. Un palco che gli ha permesso di spiccare un volo significativo nel firmamento della canzone italiana. Turbolento, anche difficile e doloroso quando, verso la fine dello scorso millennio, s’infranse contro un muro di maldicenze e cattiverie. Marco riuscì con invidiabile forza di carattere a ritrovare lo stimolo per riprendere a “volare”, per superare i limiti e le paure che lo avevano zavorrato. “L’uomo volante” è il brano che nel 2004, sempre su quel palco, gli permette di ritrovare la sua centralità in seno alla musica italiana e di riprendere da dove il volo si era interrotto. La canzone simboleggia proprio la liberazione interiore, il raggiungimento di una nuova consapevolezza e la capacità di guardare oltre le difficoltà della vita.
E da lì, da quel 2004 il Nostro ha inanellato altri e numerosi successi, vincendo premi, raccogliendo attestazioni di stima per aver saputo interpretare i sentimenti e il disagio di una generazione. È un anno davvero particolare si diceva il 2024 per questo tifoso sfegatato della “Viola”, pescatore incallito, amico da una vita di Carlo Conti, Panariello e Pieraccioni con i quali ha condiviso gioie e dolori. Speciale e non solo per il genetliaco tondo tondo e il nuovo e atteso album. La ciliegina sulla torta è l’annuncio di una tournée che in autunno toccherà le principali città italiane, e non fatichiamo a credere che presto visiterà anche la Svizzera, dove sappiamo essere molto amato come in altri paesi europei. Lo Showcase RSI sarà un’occasione anche per rivisitare la sua carriera, ricca di canzoni significative, maturate sull’arco di oltre 30 anni.
Una serata di canzoni, racconti, storie da condividere con lo sguardo focalizzato sul presente e un piede nel futuro.
Gian Luca Verga
Giovedì 17 ottobre, Studio 2, Lugano-Besso, 20.30
Evento al completo. Biglietti restanti in palio su rsi.ch/eventi