Dal 2025 la parte del canone attribuita alla SSR non sarà più pienamente adeguata al carovita e, considerando anche la continua diminuzione degli introiti commerciali, la SSR dovrà risparmiare 50 milioni di franchi e, presumibilmente, 65 milioni nel 2026. Per la RSI questo significa l’esigenza di un risparmio di 5 milioni di franchi per il prossimo anno e probabilmente di oltre 10 milioni per il 2026.
La Direzione RSI ha presentato oggi alle collaboratrici e ai collaboratori il piano di risparmio che prevede una diminuzione di 15 posti di lavoro a tempo pieno, dieci dei quali potranno essere assorbiti grazie alle fluttuazioni naturali e a pensionamenti anticipati con piano sociale, mentre i restanti potranno implicare fino ad un massimo di cinque licenziamenti. I risparmi toccano ogni settore dell’azienda, e i settori direttamente coinvolti verranno informati nei tempi più brevi possibili.
“Nel 2025 è stato possibile limitare l’impatto sociale agendo prontamente sugli investimenti e sulla riorganizzazione amministrativa, limitando al minimo gli effetti sull’offerta al pubblico. Ma da questo momento si apre per RSI una fase di riduzione e ridefinizione della durata di almeno cinque anni” - ha affermato il Direttore RSI Mario Timbal - “Fino al 2027 si tratterà di risparmi dovuti alla parziale compensazione del rincaro e al calo già annunciato degli introiti pubblicitari, mentre nella fase seguente, con la progressiva diminuzione del canone a 300 franchi si tratterà di un’operazione di ridefinizione del modello aziendale che coinvolge l’intero servizio pubblico mediatico”.
Comunicazione RSI