Il mandato di servizio pubblico conferito ai media dalla Costituzione federale è politicamente definito come un servizio alla collettività. Questi attori devono infatti contribuire all’educazione e allo sviluppo culturale della popolazione residente in Svizzera, prestando particolare attenzione alle peculiarità linguistiche e culturali del Paese e alle specifiche esigenze dei vari Cantoni.
Dato che il contesto elvetico è caratterizzato da dimensioni piuttosto contenute, tale pluralità di
ontenuti non può essere garantita solamente attraverso i proventi di pubblicità e sponsorizzazioni e viene quindi finanziata tramite la riscossione di un canone obbligatorio. Una caratteristica, quest’ultima, che accende spesso le discussioni nel dibattito pubblico, soprattutto quando i media del servizio pubblico vengono considerati unicamente come un fattore di costo e non come pure un importante fattore economico.
Per colmare questa lacuna, nel 2015 l’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) incaricò BAK
Economics di quantificare l’impatto economico generato dai media con mandato di servizio pubblico (cfr. lo studio “Effetti economici della SRG” pubblicato nel 2016). In quel frangente, la RSI diede a sua volta un mandato a BAK Economics al fine di ottenere un dato riferito alla sola Svizzera italiana (cfr. lo studio “Effetti economici della RSI” pubblicato nel 2017).
Nel corso del 2023, l’UFCOM ha commissionato a BAK Economics un aggiornamento di questa analisi,
a cui ha fatto seguito la richiesta della RSI di regionalizzare nuovamente il dato emerso dallo studio a livello svizzero.