Mentre tutto sembra aumentare, e mentre nelle tasche delle famiglie resta sempre meno denaro, una domanda si fa più attuale che mai: quali sono i margini di guadagno della grande distribuzione?
Per scoprirlo, i prezzi di carne pesce e verdure in vendita da Coop e Migros sono stati registrati accuratamente, da marzo a fine agosto. Durante gli stessi mesi, grazie a fonti anonime, sono stati annotati anche i prezzi che Coop e Migros hanno pagato ai loro fornitori: contadini, allevatori, pescatori.
Risultato: tante variazioni nei margini, tante domande e, soprattutto, margini lordi a volte davvero elevati.
Ma come spiegarli allora? E, forse, serve una maggior trasparenza?
Andiamo con ordine: prendiamo ad esempio la carne di maiale – uno dei prodotti sul quale i colleghi di A bon entendeur – all’origine di questa inchiesta - hanno indagato.
Se consideriamo il prezzo della carne di un maiale del valore di 1000 franchi, i calcoli dell’indagine rivelano che l’allevatore lo ha venduto, nel periodo preso in considerazione, tra 324 e 280 franchi; la grande distribuzione ha intascato quindi tra 676 e 720 franchi. Questo è il margine lordo, cioè la differenza fra il prezzo che si paga al produttore e quello che si chiede al consumatore. E va detto: deve coprire affitti, salari, elettricità e altri costi; quello che resta, alla fine, è invece il margine netto.
Margini lordi come quelli calcolati per la carne di maiale sono problematici, visti con gli occhi dei produttori di carne di maiale: “Il prezzo di oggi è 3 franchi al chilo. – spiega l’allevatore Jean Marc Nicolet - Il prezzo equo al chilo, che c’era anni fa, era di 4.50, 4.80.” Lui, con quello che la grande distribuzione paga la carne di maiale oggi, fatica ormai addirittura a coprire i costi della sua azienda. E non è il solo: “La grande distribuzione detta i prezzi” aggiunge Fritz Keller, anche lui allevatore di maiali “I consumatori non ne sono coscienti: non sanno che noi perdiamo soldi e che il maiale che acquistano è troppo caro. È un’ingiustizia”.
L’economista Mathias Binswanger, della Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale, conosce bene questo problema: “Anche il nostro studio ha evidenziato margini particolarmente elevati sulla carne di maiale. Bisogna dire che è un mercato che funziona ciclicamente, con grandi variazioni. Talvolta l’offerta è sovrabbondante e fa precipitare i prezzi. I prezzi poi risalgono per qualche anno. Attualmente sono a un livello piuttosto basso. Tradizionalmente, comunque, gli allevatori sono pagati poco e i margini di Migros e Coop sono alti.”
“Certo le trattative sul prezzo sono difficili – spiega il portavoce della Migros Tristan Cerf - perché i consumatori sono sempre più attenti al prezzo del maiale, ma ne mangiano sempre meno. C’è una diminuzione del consumo di maiale non possiamo obbligare la gente a mangiare maiale, non è possibile. “
Bisogna poi tenere presente tutti gli aspetti che vanno a pesare sui margini lordi, spiega ancora il portavoce di Migros. Nel caso della carne, ad esempio “C’è una trasformazione industriale enorme del prodotto, la gestione dell’intera catena è complessa.”
Gli fa eco Coop, che in una nota scritta ci fa sapere che “Il prezzo di produzione non è il nostro prezzo di acquisto. C’è una lunga catena del valore tra il prezzo di produzione e il prezzo di vendita. I margini lordi non sono rappresentativi poiché non tengono conto di unità di costo rilevanti, tra cui trasporti, personale, affitti ed energia.”
Nel caso della carne, poi, il margine lordo deve tenere conto anche del costo del trasformatore che macella, taglia e confeziona la carne.
Certo però che in Svizzera, a dominare il mercato della trasformazione, sono Micarna, che appartiene a Migros, e Bell, al 70% nelle mani di Coop: si stima che assieme controllino oltre il 60% del mercato.
I margini lordi elevati non riguardano però solo la carne. Nel caso del pesce, si sono calcolati margini intorno al 100%. Anche qui, gli addetti ai lavori non si stupiscono. David Morard, Presidente dell’Associazione svizzera di acquacoltura : “Tra il prezzo che fa il produttore e quello del supermercato, bisogna moltiplicare per due: il margine della grande distribuzione in media è del 100%. I margini con il passare degli anni continuano ad aumentare”.
Per quanto riguarda poi i margini lordi dei prodotti agricoli sono emerse importanti variazioni: si va dal 20 al 79% di margine lordo (rilevato per le zucchine in vendita da Coop).
“In generale non sono sorpreso, perché anch’io ho condotto un’indagine che va un po’ in questa direzione” – ha commentato il sorvegliante svizzero dei prezzi Stefan Meierhans. Sulle variazioni dei margini su verdure e ortaggi ha aggiunto: “Parliamo di prodotti che costano poco: una piccola differenza nel margine, di 10 o 20 centesimi, cambia comunque molto in percentuale. Evidentemente, comunque, moltiplicati per 4 milioni di famiglie, fanno un sacco di soldi.”
Migros, attraverso il suo portavoce, sottolinea che portare il prodotto dal fornitore al cliente è un processo complesso che comporta molti costi: “Prendiamo 1 fr di margine lordo (quando ad esempio acquistiamo un prodotto a 1 franco e lo rivendiamo a 2) – spiega Tristan Cerf - 50 centesimi sono il costo del negozio (salari, condizioni di lavoro eque, elettricità, affitti ecc.); altri 20 centesimi sono le spese di marketing; ci sono poi anche 2 centesimi per il percento culturale Migros: reinvestiamo una parte della cifra d’affari per la collettività; 4 centesimi vanno al programma Cumulus, ci sono le tasse… Alla fine resta un margine netto di 2 centesimi! Migros intasca 2 centesimi, questo si può dire.”
Ancora più basso il margine netto di Coop, stando a quanto ci scrivono: “Complessivamente, Coop come cooperativa realizza un utile di 1,7 centesimi per franco di fatturato, un valore basso se confrontato alle forme di impresa orientate al profitto.”
Secondo un rapporto pubblicato 6 anni fa, i margini lordi della grande distribuzione svizzera sarebbero spettacolari: 40,2% per Migros, 29.8% per Coop. Nei paesi europei non superano il 26%.
La questione dei margini di distributori e intermediari agita poi anche il mondo politico. Un’iniziativa parlamentare vorrebbe introdurre un osservatorio dei margini, come esiste altrove ad esempio in Francia.
Il problema delle trattative serrate per abbassare i prezzi non riguarda solo orticoltori o allevatori, ma anche i grandi marchi: le potenti multinazionali si ritrovano a competere con veri e propri giganti della grande distribuzione: sono le cosiddette “alleanze” tra catene di retailer come Agecore, un colosso da 144 miliardi di fatturato, di cui fa parte Coop, o Epic Partners, la cui cifra d’affari si aggira sui 155 miliardi di franchi, e che, tra i suoi membri, ha Migros.
Prese di posizione:
- Presa di posizione - COOP
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/la1/programmi/informazione/patti-chiari/15b756-Presa-di-posizione-COOP/download/Presa+di+posizione+-+COOP.pdf
- COOP - Articolo di Cooperazione del 29.8.2023
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/la1/programmi/informazione/patti-chiari/8vfay2-COOP-Articolo-di-Cooperazione-del-29.8.2023/download/COOP+-+Articolo+di+Cooperazione+del+29.8.2023.pdf
- COOP - Articolo di Cooperazione del 5.9.2023
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/la1/programmi/informazione/patti-chiari/h66hy9-COOP-Articolo-di-Cooperazione-del-5.9.2023/download/COOP+-+Articolo+di+Cooperazione+del+5.9.2023.pdf
- Presa di posizione - MIGROS inviata a ABE
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/la1/programmi/informazione/patti-chiari/ppt8at-Presa-di-posizione-MIGROS-inviata-a-ABE/download/Presa+di+posizione+-+MIGROS+inviata+a+ABE.pdf
- Presa di posizione - UNIONE CONTADINI TICINESI & SEGRETARIATO AGRICOLO
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/la1/programmi/informazione/patti-chiari/58dt9i-Presa-di-posizione-UNIONE-CONTADINI-TICINESI-SEGRETARIATO-AGRICOLO/download/Presa+di+posizione+-+UNIONE+CONTADINI+TICINESI+%2526+SEGRETARIATO+AGRICOLO.pdf