I panni sporchi della moda veloce
Un mercato che sforna quotidianamente nuovi modelli; scaffali dei negozi che vengono aggiornati senza sosta con le ultimissime novità; abiti di varia foggia ideati, elaborati, prodotti e distribuiti nel giro di pochi giorni. Il tutto, a prezzi stracciati che spingono ad acquistare nuovi capi di vestiario, anche se inutili.
Insomma: un’incessante produzione attraverso la quale la fast fashion convince i propri clienti a visitare negozi e siti internet più volte al mese, e poi il resto lo fanno i prezzi, così a buon mercato da sedurre a prima vista .
Ma come è possibile produrre continuamente modelli di tendenza e a prezzi così stracciati?
Un'inchiesta svela i retroscena della fast fashion, tra design scopiazzati, condizioni di lavoro inaccettabili e imponenti danni all’ambiente.
A raccontare virtù e - soprattutto – vizi di questo mercato sono esperti del settore e addetti ai lavori: dall’ex stilista che ha lavorato per uno dei grandi marchi della fast fashion, all’imprenditore che si è visto copiare di sana pianta il frutto del lavoro dei suoi designer, alla giornalista che si è infiltrata in incognito nei laboratori tessili della Gran Bretagna, fino alle vittime dei disastri ambientali provocati dall’industria della fast fashion. E della sua nuova frontiera: la cosiddetta “ultra fast fashion”, ancora più veloce, ancora più spietata.
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