La nuova canzone d’autore italiana

La serie speciale Di Cenere e non di fiamma, dieci conversazioni tra Niccolò Fabi e Sandra Sain (in onda dal 9 gennaio ogni giorno su Rete Due in Alphaville a mezzogiorno) è stata l'occasione per aprire una riflessione sul cantautorato italiano: tra nuovi linguaggi e sfide imposte dall’industria musicale come si muove la variegata scena d’autore della canzone italiana? Enrico Bianda ha affrontato l'argomento con diversi ospiti d'eccezione nell'edizione di Moby Dick di sabato 14 gennaio.

Alla puntata hanno partecipato Massimo Zamboni, Giovanni Truppi, Andrea Laszlo De Simone e la critica musicale Giulia Cavaliere.

Massimo Zamboni, musicista, compositore e scrittore , recentemente si è confrontato con la canzone d’autore nel suo disco La mia patria attuale, al quale Rete Due ha dedicato anche un ciclo di incontri.

Zamboni viene da una lunga storia musicale e culturale che ha segnato la scena rock italiana dagli anni 80 ad oggi con i CCCP e i CSI.

Giovanni Truppi, cantautore e anche lui scrittore, classe 1981, nella sua storia musicale ha dato vita nel corso degli ultimi 12 anni ad una singolare e personale ipotesi cantautoriale che lambisce la spoken poetry.

Ha contribuito al dibattito la giornalista Giulia Cavaliere, critica musicale, nominata nello scorso dicembre Giornalista culturale dell’anno dalla rivista Artribune, che si occupa da sempre in modo particolare di cantautori.

L’ultima parte del programma vede come protagonista il cantautore piemontese Andrea Laszlo De Simone che con due dischi solamente si è imposto all’attenzione della critica in Italia e in Francia. Compositore e scrittore, Laszlo De Simone si muove in una zona incontaminata della canzone, tra memoria di suoni passati e sperimentazione contemporanea.