L'esatta portata dell'attuale epidemia di Covid-19 in Cina è ora "impossibile" da determinare, ha ammesso mercoledì il ministero della Sanità dopo l’improvviso allentamento delle restrizioni sanitarie deciso una settimana fa dalle autorità centrali, compresa la revoca del test obbligatorio.
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Telegiornale 07.12.2022, 21:00
Pechino e i suoi 22 milioni di abitanti sono particolarmente colpiti da questa ondata di contagi, che non ha precedenti in città dall'inizio della pandemia e che si è diffusa alla velocità della luce negli ultimi giorni. Il vicepremier cinese Sun Chunlan ha affermato che le infezioni sono "in rapido aumento" nella capitale. Alcune aziende hanno dichiarato che il 90% del personale è stato infettato.
L’allentamento delle misure ha pure decretato la fine del collocamento automatico in centri di quarantena per le persone che risultano positive al test e la fine delle campagne di screening di massa tramite test PCR, che erano praticamente obbligatorie. Pertanto, il numero di persone che di propria iniziativa si sottopone a un test PCR è diminuito drasticamente e, di conseguenza, è crollato pure il numero di nuovi casi individuati, dando la falsa impressione che la situazione stia migliorando.
"La maggior parte delle persone infette ma asintomatiche non si sottopone più al test PCR, quindi è impossibile avere un'idea precisa del numero reale di persone infette", ha riconosciuto il ministero della Salute.
Mentre i ristoranti, i centri commerciali e i parchi stanno riaprendo, le strade di Pechino rimangono però scarsamente frequentate. Molti residenti malati si curano a casa, altri hanno paura di essere contagiati e le aziende faticano a funzionare a causa del personale infetto. I pechinesi lamentano anche la carenza di farmaci per il raffreddore e la febbre.$
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