La pandemia da Covid-19 non ha risparmiato il settore circense. Anche strutture importanti, come il Cirque du Soleil, hanno dovuto presentare in America una richiesta per il “Chapter 11”, norma fallimentare, ossia quella che equivale in Ticino all’amministrazione controllata e al deposito dei bilanci in Pretura.
Una situazione tutt’altro che spensierata, anche perché i circhi vivono praticamente grazie alla vendita di biglietti e senza pubblico ed entrate per loro diventa impossibile continuare con gli spettacoli e programmarne di nuovi. Per questa ragione le gravi difficoltà dei circhi, a livello internazionale, è soprattutto legata alla cancellazione di numerosi spettacoli, il solo Cirque du Soleil ne aveva programmati ben 44 in tutto il mondo durante il 2020.
In grave difficoltà anche il più grande gruppo circense del Regno Unito, speranzoso di poter beneficiare del pacchetto salva-arte del Governo britannico. Proprio questa settimana gli artisti circensi inglesi dovrebbero consegnare una petizione a Downing Street per chiedere il diritto di riapertura.