Il coronavirus è uscito da un laboratorio militare, per non essere contagiati bisogna evitare i cibi speziati, e tutti i cinesi sono portatori del virus: sono alcune delle bufale che circolano in questi giorni sui social network. Mentre l’attenzione, a livello globale, rimane alta per la diffusione del coronavirus dentro e fuori dai confini della Cina, sale anche il rischio di psicosi collettiva.
Basta fare un giro nei ristoranti cinesi di Roma, per esempio, per toccare con mano gli effetti delle paure, spesso ingiustificate, che si stanno diffondendo tra gli abitanti.
Roma: psicosi da coronavirus
Telegiornale 31.01.2020, 21:00
Le notizie false trovano terreno fertile soprattutto sui social network. Non a caso, venerdì, Facebook ha annunciato che rimuoverà dalla piattaforma tutti i post che diffondono fake news in relazione al virus, e darà invece più spazio alle informazioni fornite dalle principali organizzazioni sanitarie ufficiali. La stessa misura riguarderà anche Instagram. Su Twitter, intanto, sta prendendo piene la campagna lanciata da un giovane cinese con l'hashtag #JeNeSuisPasUnVirus ("non sono un virus"), per denunciare le manifestazioni di razzismo.
L'esperta di comunicazione: "Siate critici"
"C’è sempre molto spazio per le speculazioni e la disinformazione quando mancano dei dati scientifici certi, come nel caso di questo virus ancora molto misterioso", spiega l'esperta di comunicazione dell'Università di Zurigo, Sabrina Heike Kessler. "C’è tanta voglia di sapere di più, il non conoscere genera paura e incertezza, e in una situazione del genere la popolazione è solitamente meno critica e tende dunque a credere alle tante teorie e spiegazioni diffuse su questo tema", aggiunge.
"Molto spesso le fake news ci propongono spiegazioni semplici, talvolta sorprendenti, o che fanno leva sulle emozioni, e una volta che si sono radicate nella nostra testa è estremamente difficile farci cambiare idea. Solitamente si crede più a fake news che a una rettifica complicata", osserva Heike Kessler.
Cosa fare allora per evitare di incappare in notizie false? "La cosa migliore è consultare più fonti. È importante essere molto critici nei confronti del flusso di informazioni da cui siamo ormai bombardati e anche nei confronti delle fonti che le diffondono".
I numeri ufficiali e la mappa del contagio
È possibile tenere monitorata la situazione della diffusione del virus Paese per Paese attraverso la mappa elaborata dalla Johns Hopkins University, partendo dai dati forniti da fonti ufficiali, tra cui l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e altre istituzioni. Al momento si contano 12'036 casi di contagio confermati in tutto il mondo, di cui 11'871 in Cina. I morti sono 259, mentre i casi di guarigione 287.
Le raccomandazioni dell'OMS
Per ridurre i rischi del contagio, l'OMS raccomanda, tra le altre cose, di: lavare frequentemente le mani con soluzioni a base di alcol o acqua e sapone; evitare il contatto ravvicinato con chi ha febbre o tosse e difficoltà respiratorie; evitare il consumo di prodotti animali crudi o poco cotti, e in generale seguire le buone pratiche di sicurezza alimentare. Leggi tutte le raccomandazioni.