In Francia, l'Assemblea Nazionale ha approvato con una comoda maggioranza un controverso progetto di legge che negli scorsi giorni ha portato in piazza migliaia di persone in tutto il Paese. La legge sulla sicurezza globale che, tra le altre cose, punisce chi diffonde foto o video di poliziotti in azione con l'obiettivo di nuocere all'immagine delle forze dell'ordine. Il Parlamento francese si è espresso a favore con 388 voti (104 contrari). Il testo passa ora al Senato, che lo esaminerà in prima lettura a gennaio.
Pauline Ades-Mevel, portavoce Reporters sans frontières, ha spiegato ai microfoni RSI cosa cambia per i giornalisti: "Un poliziotto può dire che filmando si sta attentando contro la sua integrità psicofisica e quindi imporre di smettere di fare immagini. Conclusione? Anche se non ci sarà uno sviluppo giudiziario, il reportage è di fatto interrotto e l’effetto dissuasivo sui colleghi che si trovano nella stessa situazione è ovvio: porterà all’autocensura".
Un articolo che quindi non permetterà più di riprendere episodi come quello di George Floyd: "Sì, con quest’articolo non sarà più possibile filmare delle azioni come quelle e che sono state scoperte in quel modo: è un problema. Ed è per questo che noi chiediamo il ritiro dell’articolo e non delle modifiche o dei cambiamenti di avverbi", ha concluso la donna.