Gina Miller è una cittadina britannica di 53 anni, divenuta nota nel 2016 per aver messo i bastoni tra le ruote al governo di Londra e ai suoi piani sulla gestione della Brexit. Come? Mettendo in atto una coraggiosa battaglia, arrivando fino alla Corte suprema per chiedere che ogni decisione sul divorzio dall’Unione europea avvenisse con un voto del parlamento, fino ad allora rimasto fuori.
Una battaglia che non aveva lo scopo - come spiega lei - di ribaltare l’esito del referendum del 23 giugno quanto piuttosto di far prevalere la sovranità parlamentare sulle decisioni del premier, che si era posto al di fuori della legge. Il suo gesto l’ha però esposta a una notorietà dai risvolti anche negativi, tanto da ricevere minacce di morte, insulti razzisti e manifestazioni d’odio per cui ci sono stati anche degli arresti. Gina Miller, fondatrice di un fondo di investimenti, filantropa e attivista, esclude - ma solo per ora - di voler entrare nell’arena politica, tuttavia ha scelto di continuare a battersi per i diritti democratici in una società “profondamente divisa da odio e intolleranza” e per la trasparenza e la responsabilità politica. Per questo ha lanciato la campagna “End the chaos!” aprendo una piattaforma online attraverso la quale offrire un’informazione corretta sulle conseguenze della Brexit, perché in caso di ritorno alle urne - sostiene la Miller, che accusa i media e i politici britannici di non aver raccontato la verità su questo delicato tema – “questa volta le persone devono essere davvero informate”.
RG 18.30 del 14.01.19: l'intervista di Paola Nurnberg a Gina Miller
RSI Info 14.01.2019, 19:17
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