La Romania ha preso con l’inizio del 2019 le redini dell’Unione europea, e le terrà per i prossimi sei mesi. Un periodo non facile, basti pensare alla Brexit, per un paese che, dieci anni dopo l’ingresso nel club, ancora deve fare i conti con seri problemi di corruzione e con uno scontro in corso tra poteri dello Stato.
I romeni chiedono aiuto all’Europa contro il dilagare della corruzione d’alto livello nel Paese, con manifestazioni che hanno scandito tutto il 2018, in parallelo coi tentativi del Governo di depenalizzare l’abuso d’ufficio, amnistiare chi è già stato condannato e scoraggiare i procuratori dal cacciare il naso negli affari dei potenti.
“Tutta la normativa anti-corruzione è sempre più debole. La indeboliscono agendo sottilmente, attraverso il Parlamento o il Consiglio superiore della magistratura”, afferma ai nostri microfoni Cristina Guseth, direttrice di Freedom House Romania.