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Serbia, 15 anni dall'attacco della NATO

Il 24 marzo 1999 l'Alleanza bombarda l'allora Jugoslavia, non intenzionata a lasciare via libera ai movimenti indipendentisti degli albanesi presenti in Kosovo

  • 24.03.2014, 19:30
  • 06.06.2023, 14:32
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Sin dall'inizio dei bombardamenti, la popolazione serba era scesa in piazza per protestare contro l"Angelo Misericordioso"

  • REUTERS

Belgrado, 24 marzo 1999: alle 19:55 la NATO inizia i bombardamenti sull’allora repubblica federale della Jugoslavia. L’attacco era stato deciso dall’allora segretario generale del’Alleanza Javier Solana, senza aver ottenuto il via libera dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Le vittime sono state 2'500, e i danni materiali ingenti

L’offensiva, denominata "Angelo misericordioso", è durata 78 giorni facendo 2'500 morti e 12'500 feriti. Senza dimenticare nemmeno gli ingenti danni materiali: edifici governativi, ponti, impianti di riscaldamento, centrali elettriche, la sede della televisione statale, scuole, ospedali, aeroporti e abitazioni sono stati distrutti provocando danni per decine di miliardi di dollari.

Offensiva terminata con il ritiro delle truppe serbe dal Kosovo

L’assalto è stato lanciato in seguito al reiterato rifiuto dell’allora presidente Slobodan Milosevic di lasciare la via libera ai separatisti ed indipendentisti albanesi dell Kosovo e si è fermato solo dopo la firma, il 9 giugno dello stesso anno, di un accordo per il ritiro delle truppe serbe dalla regione serba. Tre giorni dopo hanno preso il loro posto le truppe della Kosovo Force (KFOR) composte da soldati tedeschi, statunitensi, italiani, turchi, francesi, come pure svizzeri, per citarne alcuni.

Tracce degli attacchi ancora visibili al giorno d'oggi

La città di Belgrado porta ancora le tracce, 15 anni dopo, delle bombe della NATO. Le rovine del quartier generale delle forze armate della Jugoslavia sono state ripulite solo poche settimane fa, ma la ricostruzione non è ancora iniziata. Il Kosovo, dal canto suo, non porta più nessuna traccia dell’aggressione.

RedMM/afp/mrj

Evoluzione dei rapporti Serbia-Kosovo

Il 17 febbraio 2008 il Kosovo si autoproclama indipendente dalla Serbia, che ancora oggi non ne riconosce l’autonomia, nonostante l’appoggio da parte di 110 Stati mondiali. Nell’aprile 2013, però, su richiesta di Bruxelles, i rapporti tra i due paesi si sono normalizzati con la firma di un accordo. Questo passo storico ha permesso alla Serbia di avviare il 21 gennaio del 2014 i negoziati per l’adesione all’Unione Europea.

Il Tweet della discordia

Con un gesto poco delicato nel giorno in cui la Serbia piange le proprie vittime, la portavoce della NATO ha twittato l’immagine usata dagli albanesi durante i bombardamenti, da loro voluti e festeggiati. Oana Lungescu ha pubblicato la foto in cui si può leggere “NATO Air, basta farlo” accompagnata dal messaggio “15 anni fa la NATO è intervenuta per fermare il genocidio in Kosovo. Non lo dimenticheremo mai”. Il cinguettio ha provocato l’ira di migliaia di utilizzatori non solo serbi. Ricordiamo che la Serbia non ha mai avuto delle scuse ufficiali da parte dell’Alleanza atlantica.

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