Il Consiglio federale, nel giorno in cui ha fissato al 4 marzo la votazione sull'iniziativa "no Billag", ha pure deciso che in caso di bocciatura del testo il canone radiotelevisivo scenderà a 365 franchi (un franco al giorno) a partire dal 2019. Attualmente le economie domestiche pagano 451 franchi all'anno. Alla SSR non potranno andare più di 1,2 miliardi di franchi l'anno, tetto fisso adattabile solo al rincaro.
La diminuzione era già stata preannunciata (ma non esattamente quantificata) in caso di approvazione della nuova legge LRTV, accolta dal popolo di strettissima misura nel giugno del 2015. I beneficiari di prestazioni complementari AVS/AI continueranno ad essere esentati, così come le imprese il cui fatturato non raggiunge i 500'000 franchi.
Radio e televisioni private vedranno aumentare la loro quota di canone dal 5 al 6%, il massimo previsto dalla legge, ovvero da 67,5 a 81 milioni di franchi.
La SSR SRG ha preso atto della "forte riduzione (...) in linea con le intenzioni espresse dal Consiglio federale nel 2015" e del "tetto massimo di 1,2 miliardi per i proventi". Queste decisioni equivalgono per l'azienda a una flessione delle entrate di circa 50 milioni, che accompagnata al calo della pubblicità avrà importanti ripercussioni sul budget già dal 2019. Verrà preparato un pacchetto di misure per contenere la spesa e nel contempo "salvaguardare al meglio l'attuale offerta di programmi".
pon/ATS
In marzo si vota la no billag
Telegiornale 18.10.2017, 14:30
RG delle 18.30 del 18.10.17; il servizio di Mattia Serena
RSI Info 18.10.2017, 19:52
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